Allarme in Bahrein, Yemen, Marocco, Algeria, Gibuti, Kuwait, Iran. Manifestazioni anche in Marocco
Roma, 20 feb. (TMNews) - Centinaia di vittime, oltre 200 nella sola Bengasi, nelle proteste che da giorni infiammano
L'ondata di proteste popolari nata in Tunisia ed allargatasi all'Egitto sta continuando ad espandersi a macchia d'olio nel Medio Oriente e in Nordafrica.
BAHREIN - In Bahrein, piccola monarchia del Golfo Persico, il principe ereditario del Bahrein, Salman bin Hamad Al-Khalifa, ha ordinato alla polizia di "allontanarsi dagli assembramenti" dei manifestanti che hanno iniziato ad allestire le tende in piazza della Perla, cuore della protesta a Manama.
YEMEN - Scontri violenti hanno contrapposto manifestanti e sostenitori del regime intorno all'Università di San'a: uno studente è stato ucciso a colpi di arma da fuoco e altri cinque sono rimasti feriti.
ALGERIA - Qui, dove il potere teme uno scenario di rivoluzione alla tunisina, circa 200 persone hanno manifestato ieri nel centro di Algeri, malgrado un importante dispositivo di polizia.
MAROCCO - Alcune centinaia di persone hanno iniziato a radunarsi a Casablanca e Rabat per partecipare alle manifestazioni di protesta previste per oggi in molte città del paese al fine di richiedere una serie di riforme politiche ed una limitazione dei poteri del re.
GIBUTI - Ieri, tre dei principali dirigenti dell'opposizione sono stati arrestati, all'indomani degli scontri tra la polizia e i manifestanti che hanno fatto almeno due vittime.
IRAN - Il ministero degli Interni ha messo in guardia l'opposizione iraniana da ogni manifestazione "illegale" come quelle che sarebbero in programma per la giornata di oggi, minacciando di "agire secondo la legge contro i sediziosi e i responsabili della sedizione".
KUWAIT - La polizia kuwaitiana ha sparato gas lacrimogeni ieri contro circa 300 manifestanti che reclamano diritti. Secondo quanto riferito dal quotidiano spagnolo El Pais, nella sua edizione online, si tratta di una parte dei circa 100mila apolidi.
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