ROMA – In piazza, Tricolore e Costituzione alla mano, per amore della Costituzione. Sono questi i due segni distintivi che andranno a caratterizzare la manifestazione italiana in quasi cento città e proprio di questi due elementi saranno armate le migliaia di persone che scenderanno in piazza. E tutto per difendere i valori della legalità repubblicana “troppo spesso impunemente violati”. Tra grandi e piccolo centri, alcuni anche all’estero, si preannuncia una mobilitazione dalla grande portata e quasi sicuramente così sarà, o almeno non c’è nulla che possa far presagire una non massiccia partecipazione dal momento che nobile sembra essere l’intento. Se fino a pochi giorni fa, infatti, si manifestava per la dignità della donna, ora si manifesta per la dignità della Costituzione, in difesa della stessa. Ancora una volta l’evento clou si terrà nella Capitale, dove il corteo partirà alle 14 da piazza della Repubblica per arrivare in piazza del Popolo. Ad aprirlo un gigantesco tricolore di 200 metri quadrati ed uno striscione che dirà che “La Costituzione è viva”. Alla testa anche “un vero e proprio libro umano, una Costituzione semovente commentata, dove su una pagina sono riportati alcuni articoli, sull’altra sono riportati leggi e normative che li vìolano, presentati dal nostro presidente del Consiglio e dal suo governo”, ha spiegato infatti il Popolo viola. Per la colonna sonora la canzone di Vecchioni, “Chiamami ancora amore”: una dichiarazione d’amore dell’Italia intera per i valori fondanti della sua Repubblica. A Roma hanno aderito oltre cento sigle tra partiti, movimenti e associazioni. Per il Pd ci saranno Rosy Bindi, Dario Franceschini, Ignazio Marino e forse anche il segretario Pierluigi Bersani. Sarà in piazza anche Antonio Di Pietro, leader Idv. Claudio Fava per Sel che osserva: “La buona notizia è che, se il potere berlusconiano pensava di avere nelle sue disponibilità il destino di un intero Paese e la coscienza civile di tutta una Nazione, ebbene si sbaglia di grosso”. Ci sarà il Popolo Viola che ha contribuito a promuovere e organizzare in Italia e all’estero la manifestazione e che grazie a tantissime adesioni si è praticamente autofinanziata. Tanti anche gli esponenti del mondo dello spettacolo, del teatro, del cinema, della cultura, del giornalismo, dell’associazionismo, della musica, della satira che scendono in piazza a difesa della Costituzione. “Aderisco con grande veemenza e forza - ha detto Antonello Venditti -. Sono tantissime le motivazioni, una su tutte: la Costituzione deve essere il nostro orizzonte, il nostro zenit”. A dare l’adesione anche Dario Vergassola: “Alla Costituzione sta succedendo quello che succede al paesaggio, che viene distrutto un poco alla volta”.
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