mercoledì 25 maggio 2011

Escort, cene e viaggi ai funzionari dei Monopoli Così la mafia controllava le sale gioco, 10 arresti

Blitz della Dia a Palermo. In manette, per corruzione, l’ex direttore dell’agenzia, oggi responsabile delle sedi di Campania e Sardegna. Arrestati altri tre funzionari che avrebbero intascato mazzette per concedere in tempi rapidi concessioni e licenze, per centri scommesse o rivendite di tabacchi. Gli impiegati arrestati avrebbero comunicato in anticipo le ispezioni in cambio di soldi e altri regali. Nell'indagine coinvolti alcuni prestanome dei boss

di SALVO PALAZZOLO

Per ottenere in concessione una sala giochi i prestanome di Cosa nostra pagavano una settimana di vacanza a un funzionario dei Monopoli di Stato e alla sua famiglia, preferibilmente nell’incantevole villaggio di “Città del mare”, a Terrasini. Per riuscire ad aprire una rivendita di tabacchi, invece, bisognava pagare due escort: una per il funzionario che avrebbe istruito la pratica, l’altra per il dirigente della sede siciliana dei Monopoli. Ogni favore aveva un prezzo. Bastava una cena in un ristorante elegante o una lavatrice per conoscere in anticipo i controlli che sarebbero scattati. Oppure, la solita busta piena di contanti. Se poi, però, il favore arrivava direttamente dalle stanze della direzione nazionale dei Monopoli, il prezzo della corruzione tornava a farsi alto. Ad esempio, quantificabile in un fine settimana a Saint Vincent, casinò e albergo tutto compreso.
Le indagini del centro operativo Dia di Palermo, coordinate dal sostituto procuratore Sergio Demontis e dall’aggiunto Antonio Ingroia hanno portato in carcere per corruzione quattro nomi importanti dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato: Nicola Andreozzi, ex reggente della sede siciliana, attualmente direttore delle sedi di Campania e Sardegna. Poi, il vice direttore della sede siciliana, Salvatore Magno, e un suo sottoposto, Giovanni Polizzi, che è anche assessore all’Urbanistica del Comune di Giardinello (Palermo). Un’altra ordinanza di custodia in carcere è stata notificata a Maria Franca Simula, funzionaria della direzione nazionale dei Monopoli, insignita nel 2003 dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica.
Uno dei principali corruttori sarebbe stato Michele Spina, patron della Primal, una società di San Giovanni La Punta (Catania) che negli ultimi anni è stata protagonista di una vera e propria scalata, aggiudicandosi 24 sale scommesse e 71 corner Snai. Le indagini dicono che dietro Spina ci sarebbe l’ombra dello zio, Sebastiano Scuto, il re dei supermercati che l’anno scorso è stato condannato dal tribunale di Catania per associazione mafiosa. Anche per Spina si sono aperte le porte del carcere.

Continua ...

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