Roma, 7 giu. - (Adnkronos) - La Corte Costituzionale ha dato il via libera al quesito referendario sul nucleare, cosi' come riformulato dalla Cassazione.
La decisione dei giudici costituzionali, riuniti da questa mattina dalle 9;30 in camera di consiglio, è stata dunque molto rapida, così come aveva promesso ieri il nuovo presidente della Corte Costituzionale Alfonso Quaranta, che a tal proposito aveva anche anticipato un suo personale punto di vista, ritenendo che la Consulta non avesse il potere di bloccare un referendum.
Il quesito referendario sul nucleare "è connotato da una matrice razionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneità ed univocità'' spiega la Corte Costituzionale. Il "quesito in esame -viene rilevato- mira a realizzare un effetto di mera ablazione della nuova disciplina, in vista del chiaro ed univoco risultato normativo di non consentire l'inclusione dell'energia nucleare fra le norme di produzione energetica, fermo restando, ovviamente che spetta al legislatore e al governo, ciascuno nell'ambito delle proprie competenze, di fissare le modalità di adozione della strategia energetica nazionale, nel rispetto dell'esito della consultazione referendaria".
Inoltre, la Consulta fa notare che "le disposizioni di cui si propone l'abrogazione (commi 1 e 8 dell'art. 5) risultano unite da una medesima finalità: quella di essere strumentali a consentire, sia pure all'esito di ulteriori evidenze scientifiche sui profili relativi alla sicurezza nucleare e tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore, di adottare una strategia energetica nazionale che non escluda espressamente l'utilizzazione di energia nucleare, ciò in contraddizione con l'intento perseguito dall'originaria richiesta referendaria", in particolare, segnala la Consulta, "attraverso l'abrogazione dell'art. 3 del d.lgsl. 31 del 2010".
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