venerdì 15 luglio 2011

Siria, proteste antigovernative in tutto il Paese. Uccisi sedici manifestanti

(Xinhua)
Damasco, 15 lug. - (Adnkronos/Aki) -Non si ferma l'offensiva contro le forze antigovernative. Almeno sedici manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza siriane nella repressione delle proteste in corso anche oggi in diverse città della Siria. Lo riferisce la televisione al-Arabiya. Al momento si ha notizia di tre morti nella capitale Damasco, due a Idlib, nel nordovest del Paese, e quattro a Daraa, nella Siria meridionale.
Cinque manifestanti sono stati uccisi dalle forze di sicurezza siriane a Damasco, la capitale siriana, e nella zona di Idlib, nella Siria nordoccidentale, durante la repressione delle proteste antigovernative in corso anche oggi nel Paese guidato da Bashar al-Assad.
Inoltre, secondo gli attivisti, un bambino è stato ucciso a Homs, città a nord di Damasco. Altre due persone sono state uccise in altre zone del Paese.
Almeno quindici persone sono rimaste ferite da colpi d'arma da fuoco nella zona di Insha'at, a Homs, citta' siriana a nord di Damasco, dove sono in corso proteste contro il presidente Bashar al-Assad e la sua amministrazione. Lo riferiscono Comitati di coordinamento locale in Siria (Lccs) attraverso la loro pagina Facebook. Secondo Shaam News Network, nella sola zona di Jebb al-Jandali, a Homs, stanno manifestando diecimila persone. Gli stessi attivisti riferiscono di spari da parte delle forze di sicurezza contro le persone scese in strada nel quartiere di Hayy Ashira.
Oltre 20mila persone si sarebbero già radunate a Piazza Tahrir, a Dayr az-Zor, nella Siria orientale, per proteste contro il presidente siriano Bashar al-Assad. Dalla piazza, stando agli attivisti, arrivano cori per chiedere il rilascio delle persone arrestate in quattro mesi di repressione delle proteste antigovernative e la fine dell'era Assad. Ieri, secondo attivisti siriani interpellati da AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL, quattro persone sono state uccise dalle forze di sicurezza siriane intervenute a Dayr az-Zor per disperdere una manifestazione nel centro della città.


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