La classifica di Save The Children elenca gli stati in base alla disponibilità di medici, cure e vaccini
Il Ciad e la Somalia sono i paesi più rischiosi al mondo per un bambino ammalato. Svizzera e Finlandia i posti più sicuri. A stabilirlo è la classifica diSave The Children che elenca 161 diversi stati in base alla disponibilità di operatori sanitari. L’analisi mostra che nei paesi classificatisi agli ultimi venti posti, quelli in cui mediamente lavorano solo 2 operatori ogni mille abitanti, i bambini hanno una probabilità cinque volte superiore di morire rispetto ai nati negli stati con gli indici più alti. Si perde la vita per la malnutrizione, la diarrea, la malaria, la polmonite, e molte altre patologie tipiche delle popolazioni più povere del pianeta. C’è bisogno di cure, soprattutto. Ma in molti casi si muore per la semplice mancanza di un farmaco o di un integratore alimentare.
MANCANO FARMACI E VACCINI - Il ranking di Save The Children, rete di associazioni umanitarie nazionali che presta aiuti immediati alle comunità colpite da catastrofi naturali o da conflitti armati, è stata pubblicata martedì scorso in vista di una riunione delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili. Gli attivisti sperano di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni affinchè venga aumentato il numero di medici e infermieri impiegati nelle zone maggiormente compite da disastri e guerre. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima ne manchino almeno 3,5 milioni. La classifica è stata stilata tenendo in considerazione non solo il numero di operatori impegnati in ogni paese, ma anche della loro capacità di intervento. Save The Children ha considerato la percentuale di bambini che hanno ricevuto dosi di vaccino per difterite, pertosse, tetano, e il tasso di donne che partoriscono assistite da un operatore qualificato.
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