La stampa di tutto il mondo si chiede: “E ora?”
Che l’era di Silvio Berlusconi sia al termine, non lo mette in dubbio più nessuno. Il punto è il quando, anche se i mercati chiedono rapidità, il Cavaliere abbia intenzione di andarsene a casa e concludere, sotto la bufera della finanza internazionale, la sua avventura al governo del paese. Il punto è che cosa succede ora: gli scenari iniziano a definirsi, ma tutto mantiene comunque un certo grado di fluidità e, dunque, di incertezza. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha nominato Mario Monti alla carica di Senatore a vita, un messaggio che più chiaro non si può.
LE DUE IPOTESI - Le ipotesi per il Guardian a questo punto sono due: la continuità o il mutamento. La continuità sarebbe rappresentata dal delfino di sempre, da quell’Angelino Alfano che Berlusconi ha voluto alla guida del suo Popolo della Libertà, il partito da lui fondato. Un governo Alfano troverebbe una maggioranza in Parlamento? Non solo, il che a questo punto rischia di essere anche più dirimente: un governo Alfano avrebbe la capacità di rassicurare i mercati? Secondo il quotidiano inglese è davvero poco probabile. “Per gli standard italiani, Alfano è giovane. Ed è anche abile. Ma si è dimostrato incredibilmente leale alla causa, e agli interessi, del presidente Berlusconi, negli anni passati”: il che, non è un buon biglietto da visita. Il quotidiano inglese ricorda anche i suoi collegamenti col mondo della mafia, la vecchia questione del matrimonio della figlia del boss “a cui era stato invitato dalla sposa”, e del piano per sbarazzarsi di lui che Cosa Nostra aveva architettato dopo la recrudescenza della lotta antimafia messa in campo dall’ultimo governo. Sopra tutto, il suo impegno per il Lodo omonimo che doveva salvare Silvio dalle grinfie della procura milanese. Oppure, come si sa, c’è Mario Monti.
Continua ...
http://www.giornalettismo.com/archives/166739/the-day-after-silvio/
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