I verbali del super-consulente Cola: "Guarguaglini sapeva tutto". "Portai a Borgogni 250 mila euro in contanti ricevuti da Selex. Servivano a pagare gli esponenti dei partiti che avevano nominato i vertici di Enav. Quando parlavo con il presidente l'attività di sovraffatturare per creare fondi neri e versare le mazzette veniva anche definita 'fare i compiti'di CARLO BONINI e MARIA ELENA VINCENZI
ROMA - La Finmeccanica di Pierfrancesco Guarguaglini è stata la "tasca" della Politica. Dal nero creato da alcune delle società controllate dalla holding sono state ritagliate in questi anni le provviste - "le zucchine" - per sedare gli appetiti del Palazzo. "Guarguaglini sapeva". Ma quel termine volgare - tangenti - "era bandito dalle discussioni". Quando si pagava e si truccavano i bilanci, si preferiva dirlo con un più morbido "abbiamo fatto bene i compiti". Il 19 novembre e il 22 dicembre del 2010, detenuto nel carcere di Regina Coeli, Lorenzo Cola, consulente personale e "speciale" del presidente e ad di Finmeccanica apre uno squarcio sul verminaio che i vertici della holding hanno disperatamente tentato di negare prima, di dissimulare, poi. Svela i retroscena della trattativa tra il nostro Governo e i fondi sovrani della Libia di Muhammar Gheddafi. L'impegno per sostenere l'Ansaldo in un "progetto di centrale" in Iran. Ecco dunque il suo racconto, per come lo documentano i verbali di interrogatorio con il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo, ora depositati con la chiusura delle indagini sull'affare "Digint". BORGOGNI SMISTAVAContinua ...
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