domenica 16 marzo 2008

La censura c'è

Pubblichiamo l'appello di Alex Zanotelli e il commento di Gherardo Colombo a proposito della vertenza del giornalista di Report Paolo Barnard. Megachip ha dedicato alla questione più interventi in passato e dunque la nostra redazione si associa alle motivazioni di Zanotelli e Colombo. Sottolineiamo con l'occasione che la questione Barnard mette in luce una questione poco conosciuta dai lettori: la facilità (o faciloneria) con cui si conducono vertenze civili contro giornalisti accusati di diffamazione. Queste vertenze, generalmente lunghissime come tutti i processi italiani, possono anche portare all'assoluzione del giornalista. Ma lo costringono per anni a sostenere ingenti spese legali cui non tutti possono fare fronte. Se per giunta si concludono con la condanna, e dunque con risarcimenti generalmente spropositati chiesti dal ricorrente, per il giornalista è una vera tragedia. Quando l'editore non se ne assume il carico - e capita sempre più spesso in Italia - la conseguenza è una sola, e riguarda tutti come lettori: un ancora maggiore asservimento della stampa agli interessi dell'editore (che in quel caso pagherebbe ...) ed una crescente timidezza verso il potente di turno. Più semplicemente: gli articoli scomodi non si scrivono. Questa situazione si potrebbe fronteggiare con provvedimenti di legge che renda meno facili i risarcimenti “punitivi” o con un sostegno puntuale e deciso dell'Ordine dei giornalisti. Se in Italia ancora importasse qualcosa della libertà di stampa, oltre alla sua esaltazione retorica… Appello di Alex Zanotelli Rimango esterrefatto per quanto è avvenuto al giornalista Paolo Barnard abbandonato a sé stesso dalla RAI e dalla stessa Milena Gabanelli, la conduttrice di Report. Ho sempre ammirato il lavoro giornalistico di Paolo Barnard. Penso che le sue puntate su Report siano le più belle del giornalismo italiano. Ora Paolo Barnard è stato portato in tribunale per la puntata ( “ Little Pharma & Big Pharma “) del 11/10/2001 e ripetuta, su richiesta del pubblico, il 15 /02/ 2003. Per quella inchiesta la RAI e la Gabanelli furono citati in giudizio il 16/11/2004. Nonostante le assicurazioni da parte della RAI, Paolo Barnard è ora abbandonato al suo destino. Questo è un comportamento a dir poco criminoso. E questo non solo perché tocca a Paolo Barnard , ma perché vengono così messi a tacere tanti giornalisti che troveranno così sempre più difficile fare giornalismo serio. So che sempre più telegiornali sia della Rai che di Berlusconi escono con notizie decurtate dagli uffici Affari Legali delle rispettive aziende. Questo anche per la stampa e radio. Chiedo che gli editori difendano i loro giornalisti che rischiano per il pubblico interesse, e che si impegnino a togliere le clausole di manleva dai contratti che gli stessi giornalisti sono obbligati a firmare. Questo bavaglio ha e avrà sempre più potere paralizzante sulla denuncia dei misfatti italiani a mezzo stampa o Tv. Questa è una lotta per la libertà di stampa, colonna portante di qualsiasi democrazia. Continua ... http://www.megachip.info/modules.php?name=Sections&op=viewarticle&artid=6235

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