domenica 16 marzo 2008

Lo Stato arricchisce i partiti-fantasma Il trucco? Basta ottenere l'1% dei voti

Il 31 luglio saranno erogati 200 milioni, e 74 liste si spartiranno 425 milioni. Non si va in Parlamento ma si incassa QUANDO si dice la cuccagna. Per i partiti c’è una data assai più attesa di quella delle elezioni del 13 e 14 aprile. E’ il 31 luglio, quando lo Stato pagherà i rimborsi elettorali. E’ una torta pari a 425 milioni di euro. Questo denaro, secondo la legge in vigore, non è destinato solo ai partiti che avranno eletto qualche rappresentante in Parlamento bensì a tutti quelli che avranno raggiunto l’1% delle preferenze. E siamo a una cifra ben più esigua di quella richiesta per eleggere parlamentari alla Camera (la soglia di sbarramento è al 4%) o al Senato (8%). E’, INSOMMA, un’asticella per consentire anche a partiti minuscoli, che non entreranno mai in Parlamento, di veder rimborsata la loro «fatica» per la conquista di un seggio. Per avere il rimborso servono meno di 400 mila voti e questa ulteriore cifra minimale ha convinto parecchi «piccolissimi» a buttarsi nella mischia con l’intento, almeno, di fare cassa. Nuotano in questo marasma, aspirando alla conquista dell’1% che darebbe il via libera al rimborso, il Partito Comunista dei Lavoratori di Marco Ferrando, la Sinistra Critica di Flavia D’Angeli, Roberto Fiore di Forza Nuova, Bruno De Vita dell’Unione dei Consumatori di Bordon e Manzione e Alternativa Comunista con Fabiana Stefanoni. E sono tutte forze politiche che i sondaggi hanno dato ben al di sotto dell’1%. Chi, invece, dovrebbe trovarsi al di sopra dell’1% sono, sempre sondaggi alla mano, la Destra di Storace (i sondaggi parlano del 4%) e il partito Socialista di Boselli (che stanno tra 1% e il 2%). Continua ... http://qn.quotidiano.net/2008/03/15/72606-stato_arricchisce_partiti_fantasma.shtml

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