domenica 16 marzo 2008

Depressione: Sip, Farmaci Efficaci Contro Sintomi e Ricadute

Psichiatri schierati in difesa degli antidepressivi. Dopo lo studio britannico sull'inefficacia di questi farmaci e la presunta 'collusione' tra industria farmaceutica e istituzioni di ricerca, società scientifiche e psichiatri, questi ultimi fanno sentire la loro voce. Sottolineando che i dati diffusi in questi giorni "risultano destituiti di ogni validità scientifica, e in controtendenza con la corretta pratica clinica. Affermare che i farmaci antidepressivi siano privi di efficacia clinica, ritenere che la depressione non esista, ma che sia esclusivamente il frutto di un interesse commerciale - dice Mariano Bassi, presidente Sip (Società italiana di psichiatria) - è prima di tutto completamente errato, non solo in quanto nega anni di ricerca e migliaia di dati e di risultati. Ma anche dannoso per tutti coloro che soffrono di questo disturbo e beneficiano dei trattamenti farmacologici e psicoterapici antidepressivi". Una revisione di 62 studi sull'efficacia degli antidepressivi più comunemente impiegati nella pratica clinica, pubblicata sul Journal of Clinical Psychiatry nel dicembre 2007, "ha potuto dimostrare - ricorda l'esperto in una nota - una significativa maggiore efficacia dei farmaci rispetto al placebo per quel che riguarda la remissione (viene ottenuta l'assenza di sintomi depressivi), la risposta clinica (riduzione dei sintomi depressivi del 50%) e la limitazione dei sintomi per intensità e frequenza". Una serie di altri studi hanno dimostrato l'efficacia degli antidepressivi rispetto al placebo nel trattamento a lungo termine della depressione. I vantaggi maggiori, dice lo psichiatra, si ottengono nella prevenzione delle ricadute, fenomeni piuttosto frequenti nella patologia depressiva. La terapia con farmaci antidepressivi riduce di 3-4 volte il rischio di ricadute rispetto al placebo. Inoltre, dai dati dello studio internazionale Esemed (European Study of Epidemiology of Mental Disorders), che in Italia ha coinvolto 4.700 persone, emerge che nel nostro Paese i consumi di questi medicinali sono piuttosto bassi, tenendo conto che oggi i farmaci antidepressivi di seconda generazione vengono utilizzati anche per il trattamento dei disturbi d'ansia. Secondo lo studio, tra coloro che si sono rivolti al Servizio sanitario per una qualunque forma di depressione, il 40,8% ha ricevuto solo farmaci. Tra le persone che trovano il coraggio di ricorrere a una struttura sanitaria e hanno una diagnosi di depressione e una prescrizione farmacologica, quasi un terzo non riceve una ricetta di antidepressivi. Inoltre, la percentuale di quanti - senza diagnosi - nel corso dell'ultimo anno hanno utilizzato almeno uno psicofarmaco è stata del 12,9% (di cui solo il 2,1% ha preso un antidepressivo). Insomma, per gli psichiatri i numeri parlano chiaro. E non "sembrano suffragare le voci allarmistiche che in questo periodo si sono levate, rispetto al presunto significativo aumento del consumo di farmaci antidepressivi nel nostro Paese". Nessun commento infine, da parte degli specialisti, ai fatti di cronaca nera recentemente verificatisi in Italia, collegati al 'male oscuro'. "E' necessario rispettare la tragedia delle famiglie colpite da eventi così drammatici", conclude la società scientifica. http://it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20080314/thl-depressione-sip-farmaci-efficaci-con-6a24347.html

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