Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
domenica 16 marzo 2008
Tibet, siciliana bloccata nell'Università di Lhasa
Giulia, 24 anni, di Enna, studentessa dell'Istituto orientale di Napoli, si trova nel campus cinese con due colleghi: "Qui è un inferno, lascerò appena possibile il Paese"
CATANIA - La linea telefonica, dopo molte ore di isolamento, viene ripristinata. Risponde Carmela, napoletana, 25 anni, bloccata nel campus della Tibet University di Lhasa, da due giorni: "Anche io sono italiana". La passione per una lingua difficile e una cultura magnetica l'hanno portata in questa città lontana, a ottobre, assieme ad altri due studenti dell'Istituto universitario Orientale di Napoli. Con lei ci sono anche Giulia, 24 anni, di Enna, e Athisha, di origine indiana, cittadino italiano.La voce è incerta, ma si scioglie parlando: "Io sono tranquilla. Ci hanno raccontato che oggi a Lhasa c'è una sorta di tregua, in giro ci sono solo i soldati cinesi. Il console italiano ci ha assicurato che non corriamo alcun pericolo e che entro i prossimi due giorni sarà possibile uscire di qui, e eventualmente tornare a casa. Se la situazione si normalizzerà però io resterò in Tibet fino a luglio. L'ho detto anche ai miei...". "Certo che sono preoccupati - aggiunge - ma non voglio scappare, io voglio studiare il tibetano".Diversa la posizione di Giulia, 24 anni, di Enna: "Lascerò appena possibile il Paese. Qui è un inferno, di cui fra l'altro noi non sappiamo niente. Dal campus non si può uscire, e nel campus non si può entrare. Sono venuta qui per imparare la lingua, per vivere con i tibetani, e oggi è evidente che questo non si può più fare".
Continua ...
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