martedì 11 marzo 2008

Otto anni per scrivere una sentenza, boss liberi

IL CASO. Gela, il giudice che li ha condannati:"Adesso non ho tempo". Inutili i richiami del Csm MILANO - Due mafiosi condannati otto anni fa a 24 anni di reclusione ciascuno, la moglie del boss Piddu Madonia condannata a 8 anni di reclusione e altri quattro favoreggiatori di Cosa nostra condannati a pene minori, sono liberi da 6 anni perché il giudice che emise la sentenza, Edi Pinatto non ne ha ancora scritto le motivazioni. È un record, s'intende negativo, della giustizia italiana che ancora oggi rimane tale e che fa gridare allo scandalo il sindaco di Gela, Rosario Crocetta, che si è rivolto al ministero della Giustizia: "Non si può - dice - consentire che in uno Stato democratico basato sul diritto, lo Stato condanni ed un magistrato, a distanza di quasi otto anni non depositi una sentenza per cui un intero clan mafioso è in libertà e gira tranquillo per la mia città". Continua ..... L'accusa chiese alla sezione disciplinare del Csm di erogare la massima sanzione prima della rimozione, ma Pinatto se la cavò con altri due mesi di perdita di anzianità. Tutti i suoi colleghi pensavano che avrebbe provveduto, invece tutto è fermo, come otto anni fa. E i mafiosi? "Stanno qua, girano tranquilli per la città e - dice un investigatore di Gela - continuano a fare i mafiosi". Leggi tutto: http://www.repubblica.it/2008/02/sezioni/cronaca/mafia-3/boss-liberi/boss-liberi.html

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