martedì 11 marzo 2008

Report e la nuova peste di Napoli

E' tornato Report. Ed è subito indignazione. Ed è subito paura. Meno male che il programma si chiude sempre con una «buona notizia» («non andiamo a casa senza», dice Milena Gabanelli), perché altrimenti ogni volta ti verrebbe voglia di spegnere la tele e poi di abbatterla con l'accetta. In quanto incolpevole (talvolta, incolpevole) veicolo trasmettitore di nefandezze. Nefandezze, è proprio il caso di dirlo, visto che la prima puntata della nuova serie si intitolava «Terra bruciata» (autore, Bernardo Iovene), e si occupava di spazzatura e di bonifica dei terreni in Campania. Che non è stata fatta, anche se qualcuno ha il coraggio di negare l'evidenza. In compenso sono stati stanziati, e spesi, milioni di euro. Finiti in fumo pure loro, o nelle tasche di qualcuno. Tutto maleodorante. E insomma, il tema è straordinariamente complesso, non riesce a risolverlo nessuno, certo non lo può fare un programma televisivo, e non è nemmeno il suo compito. Però 3 milioni 200 mila spettatori non hanno potuto evitare una sensazione di annichilimento. Perché viene voglia di fare qualcosa, e si pensa magari al volontariato, alla sua forza: per gli anziani, o i malati, o i bambini, o le cosiddette «fasce deboli», se un singolo vuole in qualche modo si può impegnare. Ma per questo disastro? Una volta che hai diviso la tua, di immondizia, che fai con l'altra? Ecco, sarà banale, ma la sensazione di impotenza era la più forte. Bruttissima. Per non parlare della salute: questa nuova peste si annuncia terribile, in grado di avvelenare generazioni presenti e future. Che paura. http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=94&ID_articolo=239&ID_sezione=&sezione=Cose%20di%20Tele

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