MILANO - Un fatto. Il 6 e il 13 settembre 1999, Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, attraverso il conto Oro presso l'allora filiale monegasca della Banca del Gottardo acquista 500mila azioni della società immobiliare Unim. E altrettante ne acquista l'ex amministratore delegato della Bicocca, Carlo Buora, attraverso il conto Olmo. Un secondo fatto. Il primo ottobre, quelle azioni vengono rivendute con una plusvalenza per Tronchetti Provera di 27.479,75 euro e per Carlo Buora di 14.715,75 euro. In mezzo, un terzo e determinante fatto. Il 29 settembre la Pirelli annuncia il lancio di un'offerta pubblica di acquisto (Opa) sulla Unim, attraverso la controllata immobiliare Milano Centrale. La compravendita perfetta. Plusvalenza sicura, perlomeno per chi sapeva in anticipo che la Milano Centrale avrebbe lanciato un'offerta sui titoli Unim. E che quindi il valore di quei titoli sarebbe da lì a poco salito almeno fino al valore del prezzo dell'Opa. L'operazione Unim era solo uno degli esempi delle compravendite che avvenivano nella filiale della Banca del Gottardo di Monaco, quando il direttore generale era Sergio Casillo. Lì Tronchetti Provera aveva aperto il conto Oro, mentre Carlo Buora aveva ben quattro conti cifrati (Olmo, Huston, Mara Trade e Jackson Finance). Bernard Huppert, il tesoriere della Pirelli, risultava titolare di 14 posizioni. I beneficiari di quei conti potevano comprare e vendere titoli senza metterci i soldi e il risultato era sempre positivo. Il meccanismo era semplice. La Pirelli aveva depositato 30 milioni di euro sul conto 16115 della Banca del Gottardo, intestato a una controllata off shore, la Gamma International Fund. Secondo le ipotesi della Guardia di Finanza di Firenze, "queste provviste" sarebbero state utilizzate come garanzie dagli amministratori dell'istituto di credito "per consentire a determinati clienti di operare sui mercati finanziari pur in mancanza di disponibilità sui rispettivi conti correnti". Nel caso dell'operazione Unim, la Guardia di Finanza ricostruisce come nella settimana tra l'8 e il 15 settembre 1999 i conti correnti dei manager vadano in rosso e contemporaneamente la Pirelli metta a disposizione l'equivalente liquidità attraverso operazioni di pronti contro termine.
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