giovedì 12 marzo 2009

Censura su Internet, rischio anche in Occidente - di ALESSANDRO OPPES

Un tasto speciale, "ctrl", ovvero "control", riprodotto in maniera ossessiva su tutta la tastiera del computer. Reporter senza Frontiere presenta con questa immagine la nuova campagna contro la censura su Internet. Il "controllo" è quello totale e assoluto esercitato dai regimi dittatoriali sulle informazioni circolanti in rete. Ma, secondo quanto denuncia l'organizzazione internazionale per la difesa della libertà di stampa, anche alcuni paesi democratici hanno adottato misure preoccupanti. Per questo Rsf, oltre a denunciare le gravissime violazioni della libertà da parte dei dodici "nemici di Internet" (Arabia Saudita, Birmania, Cina, Corea del Nord, Cuba, Egitto, Iran, Uzbekistan, Siria, Tunisia, Turkmenistan e Vietnam), ha deciso di mettere "sotto vigilanza" altri undici governi, nel timore che gli abusi si possano estendere in altre aree del mondo. Le democrazie sotto osservazione sono quella australiana e la sud-coreana. Nel gennaio 2008, il Parlamento australiano ha esaminato un progetto di legge che esige che i provider di Internet creino sempre due collegamenti in ogni casa, uno per gli adulti e un altro per i bambini, entrambi sottomessi a un filtro rigido e segreto. Il progetto è considerato da Rsf come un grave attentato alla confidenzialità della corrispondenza privata, perché viene presentato in un momento in cui la legislazione contro il terrorismo permette già a un'agenzia indipendente del governo di intercettare qualunque messaggio e-mail sospetto e di compiere indagini sugli internauti anche in assenza di un'autorizzazione giudiziaria.
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http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/esteri/rapporto-rsf/rapporto-rsf/rapporto-rsf.html

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