La tensione torna alta fra il premier e il cofondatore. I berlusconiani temono che Fini costringa a dirottare il ddl sulle intercettazioni su un binario morto.
ROMA - Se l'aspettavano l'uscita di Fini, ma non così. Erano convinti di trovarsi, nei giornali del weekend, un'intervista di Giulia Bongiorno con i dubbi sulla legge. E già erano pronti a una trattativa soft, per correggere il testo qui e là, prima del voto al Senato. Avevano fatto di tutto per veicolare una sorta di contro informazione, raccontando che i finiani avevano già sottoscritto l'accordo, che non avrebbero stracciato il patto. E quindi la sorpresa è stata grande. Con un effetto scenico sorprendente: il relatore Roberto Centaro sta leggendo la relazione, Schifani vende la mediazione e tiene a bada il Pd, ma ecco a sorpresa sulle agenzie la stroncatura di Fini. Ora la contrapposizione è sotto gli occhi di tutti. E riguarda ancora una volta i processi in corso. "Sempre la stessa storia, come per la blocca processi o il processo breve" chiosa una buona fonte del Pdl.
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http://www.repubblica.it/politica/2010/06/01/news/ira_berlusconi-4482525/
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