lunedì 14 giugno 2010

Privacy: Boffo, Eluana e Mesiano le violazioni che piacevano a Berlusconi

Nella primavera del 2001, in campagna elettorale, un'inchiesta del quotidiano spagnolo El Mundo diede conto e procurò parecchi problemi, pure di natura giudiziaria oltre che politica ed affaristica, a Telecinco, la tv che Mediaset aveva impiantato a Madrid. Si trattava dunque di reagire: ma come?Il Cavaliere scelse allora la platea più selezionata possibile, quella dei nobili romani che l'avevano invitato a Palazzo Pallavicini, di fronte al Quirinale. I giornalisti fuori della porta, in sala anche Fini, Casini, Martino, Fisichella, Storace, Tajani, l'ambasciatore Vattani e Bruno Vespa. Non appena si accennò a quell'inchiesta, Berlusconi cacciò finalmente il rospo che si era tenuto in gola da 24 ore: "Dovete sapere che El Mundo, che l'ha pubblicata, è un giornalaccio il cui direttore - e qui disse il nome e cognome - è stato ripreso insieme a una donna a pagamento mentre si faceva frustare".Ora, a parte la singolare evocazione di donne a pagamento e di nastri video o audio che fossero, quello schizzetto di veleno già sarebbe bastato. Ma l'imminente presidente del Consiglio volle aggiungere: "Speriamo che Striscia la notizia possa avere quel filmato e trasmetterlo". L'indomani, per la verità, Antonio Ricci fece sapere che lui mai e poi mai avrebbe diffuso quell'ipotetica cassetta. Ma quel piccolo saggio di ritorsione mediatica senz'altro getta luce sugli orizzonti di coerenza morale dell'odierno arcangelo della privacy. Continua ...
http://www.repubblica.it/politica/2010/06/14/news/berlusconi_privacy-4819086/

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