Ai tempi della Prima Repubblica poteva capitare che il Movimento sociale italiano tornasse utile al potere in termini di voti, mezze alleanze, persone divenute scomode da sistemare in Parlamento.
A perenne monito ed esecrazione di tale andazzo, dai ranghi stessi della fiamma si usava un'immagine invero un po' forte, oltre che legata a un'utensileria ormai fortunatamente scomparsa, anche per ragioni igieniche, per cui in quel modo lì il Movimento sociale italiano finiva per essere "la sputacchiera della Dc".
A tanti anni di distanza, in un paesaggio politico dominato dai segni del consumo e dalle suggestioni della pubblicità, l'ennesimo e retrattile riconoscimento del presidente Berlusconi alla Destra di Francesco Storace fa sì che quest'ultima rischi di configurarsi come "il partito kleenex" del Cavaliere, un classico dell'usa e getta, sia pure addolcito da sfondi azzurrini e dalle morbidezze che stanno a cuore agli inserzionisti, giacché tali fazzolettini di carta, come rende noto lo slogan, "ti accompagnano in ogni occasione e di prendono cura di te".
Tutto insomma cambia per restare uguale a se stesso. Se poi si considera che tra le motivazioni a suo tempo addotte dalla Daniela Santanché per la nascita della Destra c'era l'urgenza di un partito "con la bava alla bocca", ecco, senza ulteriormente indugiare sulla merceologia, tantomeno sulla fisiologia, si comprenderà come alla soffice leggerezza del kleenex si ispiri la concessione di un sottosegretario, nella persona del pur degno Musumeci, in vista di un non meglio identificato, ma forse imminente rimpastino.
Continua ...
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