(ASCA) - Roma - Un detenuto e' morto nel carcere di Massa, giovedi' scorso: si tratta del 29esimo decesso dall'inizio dell'anno. Lo riferisce in una nota l'associazione Ristretti Orizzonti spiegando l'accaduto. ''Enzo Di Marco, 49 anni - si legge nella nota - detenuto nella Casa Circondariale di Massa, si e' sentito male durante la notte di giovedi' scorso. I compagni di cella se ne sono accorti soltanto la mattina dopo e hanno dato l'allarme, ma era troppo tardi per prestargli qualsiasi soccorso. Probabilmente la morte e' stata causata da un infarto, anche se bisognera' attendere gli esiti degli esami tossicologici e istologici, disposti dal magistrato, per avere una risposta certa''. Di Marco, prosegue l'associazione, ''e' il ventinovesimo detenuto che muore nelle carceri italiane da inizio anno e, se l'ipotesi dell'arresto cardiocircolatorio venisse confermata, sarebbe il decimo ucciso da un 'infarto', tra cui tre ragazzi non ancora trentenni. Altri 11 detenuti sono morti suicidi, i rimanenti per sospette overdose di droghe o di farmaci, tranne due, che avevano 66 e 75 anni e sono deceduti per 'cause naturali' legate a patologie da tempo diagnosticate. Nel complesso soltanto 3 dei 29 detenuti morti avevano piu' di 50 anni''. Ristretti Orizzonti riporta una lettera dei familiari dei detenuti di Massa riportata dal quotidiano ''Il Tirreno'' e precedente alla morte di Enzo Di Marco: ''Scriviamo questa lettera perche' vorremmo esprimervi alcune nostre perplessita' sulla Casa circondariale di Massa. Attualmente si trova in uno stato di sovraffollamento assurdo, una situazione disumana. Detenuti costretti a dormire per terra e in condizioni igieniche poco sicure. Anche se tutte queste persone hanno sbagliato, stanno pagando e non e' giusto non rendere pubblica questa situazione. Vengono trattati come bestie. I giornali nazionali non parlano mai del carcere di Massa e delle condizioni in cui vivono i detenuti. Non e' giusto che vivano come animali. Facciamo appello alle istituzioni affinche' non chiudano gli occhi sul carcere di Massa, ma aiutino i carcerati a vivere con dignita' la loro pena. La soluzione forse sarebbe quella di abolire alcune leggi che hanno pesato moltissimo sulle carceri italiane. Una su tutte potrebbe essere quella sull'immigrazione''. Nella Casa Circondariale di Massa, conclude l'associazione, ''ci sono 62 celle, divise in 3 sezioni detentive. In ogni cella dovrebbero trovare posto 2 detenuti, ma per i noti problemi di sovraffollamento la 'capienza ufficiale' dell'Istituto e' stata portata a 175 posti, quindi aggiungendo una terza branda per cella. Attualmente la situazione e' drammatica, perche' i detenuti presenti sono oltre 260 (esattamente erano 266, all'ultima rilevazione, effettuata a inizio anno). Non ci sono brande per tutti e, anche se ci fossero, nelle celle non c'e' lo spazio per montarle, quindi i detenuti sono costretti a dormire su materassi a terra''.
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