domenica 13 marzo 2011

24

- di Alessandro Gilioli -

gilioli 24

Nel presentare la riforma della Giustizia, il premier ha sparato un altro dei suoi numeri: 24, le volte in cui sarebbe stato assolto.

Ovviamente il numeretto uscito sulla ruota di Palazzo Chigi è rimbalzato senza contraddittorio su tutti i telegiornali di ieri.

Verrà ulteriormente ripreso, c’è da scommetterci, dai pasdaran del Cavaliere in tutti i talk show prossimi venturi.

A me piacerebbe che il Cavaliere trovasse il tempo di elencarci le 24 assoluzioni in questione, ma credo che proprio ciò non avverrà. II 24 resterà un’altra invenzione mediatica buttata lì a far casino, a prendere per i fondelli i telespettatori.

Per la cronaca, il Cavaliere è stato assolto otto volte, più altre due in cui l’assoluzione è arrivata perché si era cambiato la legge apposta. Per tre procedimenti è stato prescritto. In altri due processi, il reato è stato estinto per sopravvenuta amnistia. Cinque procedimenti sono stati archiviati. Altri due processi sono finiti nel cestino prima della decisione sul rinvio a giudizio per un’altra legge fatta da Berlusconi. Senza il Lodo Alfano (incostituzionale) e poi il Legittimo impedimento totale (incostituzionale) saremmo già arrivati a una sentenza anche in un altro processo (tangenti Mills) che invece è ancora in corso.

In pratica senza le leggi ad personam le assoluzioni vere, quelle pulite, sono otto (un terzo della cifra dichiarata) più cinque archiviazioni. Il resto (nove processi) sono stati o prescritti o amnistiati o azzerati da leggi ad personam.

Altri quattro processi, com’è noto, sono in corso.

Amen.

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