“Lo dobbiamo ai tanti magistrati che sono stati uccisi proprio perché credevano in quei principi costituzionali di indipendenza della magistratura e di eguaglianza dei cittadini davanti alla legge – ha aggiunto – che oggi vengono così apertamente messi in discussione. Non permetteremo più che chi oggi calpesta quei valori si permetta di strumentalizzare il ricordo dei nostri morti”.
Secondo Di Matteo, “dopo anni di preparazione del terreno con sistematiche campagne di delegittimazione della magistratura è partito l’attacco finale al principio di separazione dei poteri sui quali si basa la nostra democrazia”. “L’affievolimento del principio di obbligatorietà dell’azione penale – prosegue – spalanca le porte a una giustizia che persegue solo quel tipo di reati e quella tipologia di delinquenti che il potere politico di turno riterrà di dovere punire. Mi chiedo se assieme al rapinatore e al delinquente di strada verrà consentito di indagare e processare i politici e gli amministratori che con le tangenti si arricchiscono alle spalle dei cittadini onesti”.
Continua ...
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