ROMA - Giorgio Magliocca ha rassegnato le dimissioni da sindaco di Pignataro Maggiore, con una lettera consegnata, all’avvocato Filippo Trofino.
La decisione è stata presa al termine dell’interrogatorio di garanzia avvenuto ieri pomeriggio nella casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. La lettera di dimissioni da primo cittadino di Pignataro Maggiore è stata indirizzata anche al Prefetto di Caserta Ezio Monaco, al segretario comunale di Pignataro Maggiore Vito Carangi, al capogruppo di Alleanza civica per le libertà Piergiorgio Mazzuoccolo ed ai consiglieri di maggioranza. Di seguito il testo delle dimissioni.
Le manette sono scattate all’aba di ieri per Giorgio Magliocca, consulente del sindaco di Roma Gianni Alemanno (da ieri sospeso), l’accusa è pesante: concorso esterno in associazione mafiosa per collusioni con il clan camorrista Ligato-Lubrano. Per il procuratore aggiunto della Dda di Napoli Federico Cafiero de Raho e i pm Giovanni Conzo, Alessandro Milita e Liana Esposito, Magliocca era «asservito ai “desiderata” del clan camorristico locale, un sodalizio criminale agguerritissimo protagonista di delitti efferati. Grazie ai boss Magliocca ha potuto vincere ripetute competizioni elettorali». Con i voti della camorra sarebbe stato eletto e alla camorra avrebbe consentito di “rientrare” in qualche modo in possesso dei beni confiscati, lasciandoli alla mercé dei picciotti.
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