giovedì 17 marzo 2011

Lupus, scoperta la miccia ad accenderla sono i neutrofili

Secondo due studi Usa, sono i complessi di Dna e proteine a dare il via alla produzione di interferon ed alla risposta autoimmune che porta all'infiammazione soprattutto di reni, pelle e polmone. Un passo avanti verso diagnosi più rapide e precise e verso cure mirate

di GIULIA BERARDELLI
ROMA - Sarebbero i neutrofili a innescare la risposta autoimmune che si osserva nei pazienti affetti da Lupus eritematoso sistemico (Les), una malattia che colpisce circa 60 mila italiani. A riportare la scoperta sono due studi pubblicati su Science Translational Medicine che mostrano come queste cellule attivino una cascata di processi da cui deriva il "caos violento del Lupus", come lo definiscono gli autori stessi. Entrambe le ricerche, oltre a determinare il ruolo di questi globuli bianchi nei primi momenti della patogenesi, sottolineano ancora di più l'importanza di un altro attore fondamentale, l'Interferon-alfa, e aprono le porte allo sviluppo di interventi terapeutici più efficaci.
Il Lupus eritematoso sistemico è una malattia cronica complessa la cui caratteristica principale è la presenza di autoanticorpi. Nei pazienti, infatti, i linfociti B producono anticorpi specifici per riconoscere il nostro stesso Dna, per lo più rilasciato da cellule morenti. I complessi Dna/anticorpo, a questo punto, attivano un processo di infiammazione localizzato che ha come conseguenza il danneggiamento di organi e tessuti, soprattutto di reni, pelle e polmoni.
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