Workshop sui dati di Airtum e Istituto superiore della sanità
In Italia dal 1978 al 2003 oltre un milione di persone si è ammalato di tumore, di queste circa il 50% è deceduto in seguito a complicazioni dovute alla malattia. Sono i dati dell'Associazione italiana registro tumori che monitora la diffusione del cancro sulla popolazione, esaminati nel corso di un workshop che si è tenuto mercoledì 16 marzo a Catanzaro.Scopo del convegno, organizzato in collaborazione con l'Arpacal, studiare l'insorgenza dei tumori nelle popolazioni che vivono in zone ad alto rischio ambientale, i cosiddetti Sin (Siti d'interesse nazionale), come le aree vicine a raffinerie, impianti siderurgici, discariche o inceneritori. Il monitoraggio ha accertato, nella maggior parte dei casi, un aumento del tasso di mortalità per infarti, malattie infettive e tumori all'esoafago, allo stomaco, al rene e, per le donne, alle ovaie.In Italia, secondo un'inchiesta dell Agenzia Europea per l Ambiente esistono migliaia di questi siti contaminati: almeno 44 sono ad alto rischio per la salute dei cittadini, di questi 15 sono nel Sud Italia, 21 al Nord, 8 al centro per un totale di oltre 5 milioni e mezzo di abitanti coinvolti.
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