martedì 26 aprile 2011

Lo storico errore dell’Italia: sì ai bombardamenti in Libia

Lo storico errore dell’Italia: sì ai bombardamenti in Libia

L’attuale presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, ha commesso sicuramente degli errori durante gli anni di governo in Italia e sicuramente pure lui, in un esame di coscienza sincero tra se e se, potrà ammettere di avere dei rimorsi. Berlusconi, forse, penserà che sarebbe stato meglio evitare certe azioni; a partire dalle sue dichiarazioni e apparizioni pubbliche e private approposito e a fianco delle donne, che hanno indotto a protestare e infine a divorziare la sua consorte, per arrivare a decisioni prese sulla politica interna, l’economia, ed in testa a tutte la politica estera.
Forse penserà che era meglio non andare a combattere in Afghanistan, e Iraq; sicuramente avrà pensato di aver esagerato un pò il febbraio del 2010 quando in un discorso allo Knesset disse che la strage fatta da Israele a Gaza era “giusta”.
Ma ora dicendo quel “sì” ad Obama, Berlusconi ha commesso un errore storico: un errore che forse molte generazioni più in là non riusciranno a rimediare.

L’Italia, non bisogna dimenticarlo, è il paese che ha colonizzato la Libia. In altre parole, se quando si parla di Risorgimento e Unità d’Italia gli italiani ricordano i colonizzatori austriaci e la guerra condotto contro di loro, nel pensiero di ogni libico, quando si pensa ad Omar Mukhtar, il loro Garibaldi, è inevitabile ricordarsi anche dei nemici, i colonialisti, gli invasori, gli italiani.

Finora, l’Italia, aveva già messo in mostra una politica fin troppo camaleontina. Pensare che lo spazio di tempo tra la telefonata di Berlusconi a Gheddafi e il riconoscimento del Consiglio transitorio libico è stato solo di un mese. Cioè nel giro di un mese un amico, a cui baciavi pure la mano, diventa un nemico che arrivi persino a negare.

Nonostante ciò, però, quel non voler bombardare direttamente, era un minimo di speranza per il futuro, per poter dire un domani che si era costretti e che l’Italia non ha niente contro la gente in Libia e che l’Italia non era in grado di non dare le basi alla Nato. Insomma si poteva giustificare in qualche modo la politica dell’Italia, ma ora?

Gli italiani, potranno dire ai bambini libici, che saranno grandi domani, che erano “costretti” a sganciare le loro bombe all’uranio impoverito sulla gente, bombe che faranno morire di cancro per secoli quella gente e le faranno avere bambini malformati?

Quando la guerra sarà finita, qualunque sia l’esito, cosa penserà il popolo libico. “Grazie agli italiani che ci hanno bombardato così bene”?

Ma poi purtroppo, c’è una lunga esperienza su casi come questi. Oggi gli iraqeni amano gli americani? Nossignore, li odiano a morte. Eppure gli americani li hanno liberati da Saddam. Ma la gente preferiva l’ingiustizia di Saddam ad Abu Ghraib, a Blackwater, ai milioni di morti, all’uranio impoverito di Falluja.

Continua ...

http://italian.irib.ir/notizie/politica/item/91524-lo-storico-errore-dell%E2%80%99italia-s%C3%AC-ai-bombardamenti-in-libia

Nessun commento:

Posta un commento