sabato 6 agosto 2011

Napoli a città della munnezza e della Camorra

Napoli a città della munnezza e della Camorra
Tre omicidi in meno di 24 ore fanno tornare lo spettro della faida di camorra nei quartieri della periferia nord di Napoli, insanguinati negli anni scorsi dalla guerra tra il clan Di Lauro e gli "scissionisti" per il controllo dei proventi milionari del traffico della droga. Tutte e tre le vittime avevano precedenti penali, e almeno due di loro erano inserite, secondo gli investigatori, nella geografia delle cosche che si stanno riposizionando per cercare nuove posizioni di potere in un'area storicamente tra le più "calde" della città. Il primo delitto è avvenuto ieri sera a Casavatore, comune dell'hinterland poco distante dai quartieri napoletani di Secondigliano e Scampia che furono epicentro della faida cominciata nel 2004. Vittima Emilio Forino, 29 anni, già noto alle forze dell'ordine, ritenuto vicino al gruppo Amato-Pagano degli "scissionisti": contro di lui sono stati esplosi ben dodici colpi di arma da fuoco. Oggi pomeriggio, sicari nuovamente in azione. Due uomini, con il volto protetto da caschi integrali, entrano in una agenzia di scommesse sportive in via Miano, alla periferia di Napoli: i proiettili, anche in questo caso numerosi, colpiscono a morte Salvatore Scognamiglio, 46 anni, pluripregiudicato per associazione camorristica e altri reati, e Salvatore Paolillo, di 34 anni, noto alle forze dell'ordine per una lunga serie di accuse minori, dalla ricettazione alla truffa. I due vivevano nella stessa strada, in via Cupa Capodichino, e gli investigatori della Squadra mobile di Napoli stanno verificando quali fossero i loro rapporti reciproci. Del clan risultava esponente Scognamiglio, clan finito recentemente sotto i riflettori della cronaca anche per l'inchiesta sull'ex capo della Mobile partenopea, Vittorio Pisani. Tra le accuse nei confronti del poliziotto ci sono proprio i rapporti "pericolosi" con Salvatore Lo Russo, ex superboss della cosca e poi collaboratore di giustizia. La prima ipotesi è che il duplice omicidio nell'agenzia di scommesse sia la risposta al primo delitto, ma gli scenari investigativi sono ancora tutti da delineare. La polizia sta visionando i filmati di un impianto di videosorveglianza che potrebbe aver ripreso i killer al loro ingresso nell'agenzia. Da sfondo restano gli equilibri malavitosi da ridefinire in una terra dove il traffico di droga è tra i business da sempre più redditizi per le cosche, e dove nel recente passato la guerra tra i clan ha mietuto decine di vittime.

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