martedì 2 agosto 2011

Simona Ventura: "In Rai desertificazione culturale negli ultimi due anni"

Roma, 2 ago. (Adnkronos) - ''Ho passato gli ultimi due anni in Rai a lottare, a difendere la gente che lavorava con me. Invece che guardare avanti, dovevo guardarmi le spalle''. Sono le parole di Simona Ventura, le prime dopo aver lasciato la Rai per passare a Sky, affidate in esclusiva a 'Vanity Fair', che le dedica la copertina in edicola dal 3 agosto.
Nonostante la Rai l'avesse già inserita nei palinsesti della prossima stagione, la conduttrice ha scelto di andarsene firmando un contratto biennale con la tv italiana di Rupert Murdoch. Raidue perde la sua regina. Che cosa è andato storto, dopo 10 anni? ''Sono sempre stata una persona libera, ma ultimamente non c'erano più le condizioni per questa libertà''. E quindi che cosa rischia, la sua ex rete? ''Di diventare un negozio senza clienti. Lei capisce che, se si fa festa per l'8% di share, allora siamo messi bene. E negli ultimi due anni è stata perpetrata, a danno della rete, una vergognosa desertificazione culturale''.
Si spieghi meglio: ha subito condizionamenti politici? ''I veri guai arrivano quando vengono imposte persone che non sanno fare questo lavoro. Un colore politico credo che in tv lo si possa avere: ma bisogna avere anche la professionalità. Invece, piano piano, sono arrivati gli incapaci, e anche presuntuosi: servi della politica e niente più. La Rai si potrebbe fare con 9 dirigenti, invece che 54: il problema è che ci sono dirigenti capaci costretti a cercare protezioni per sopravvivere a quelli incapaci, che sono lì solo perché protetti... Non saprei dire chi è stato il migliore tra i dirigenti con cui ho condiviso questi anni. In compenso non ho dubbi sul peggiore: Massimo Liofredi''.

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