sabato 10 settembre 2011

Berlusconi:"Resto perchè il paese va cambiato" "La manovra è un miracolo, bisogna solo aspettare"

Berlusconi:'Resto perchè il paese va cambiato'
Gli ultimi ricatti nei confronti d Berlusconi, avanzati da Giampaolo Tarantini e Valter Lavitola , non destabilizzano il Premier Silvio Berlusconi che si è mostrato indifferente e non timoroso davanti alla platea di giovani del Pdl ritrovatisi alla festa di Altreju. Dopo gli applausi dei presenti, le parole della deputata Annagrazia Calabria e quelle del ministro Giorgio Meloni, il premier è salito sul palco e ha iniziato a rispondere alle domande dei giovani del Pd. “Un umano sfogo” questa la risposta di Berlusconi alla domanda avanzata da uno dei presenti che ha chiesto se “L'Italia sia davvero un Paese di m... da cui fuggire?”. Il premier ha continuato dicendo che non si può negare che “questa sia la realtà di adesso e che viene voglia di scappare davanti alla situazione politica e giudiziaria del Paese”. “ io resto con voi perché questo paese va cambiato “ ha concluso. Gran parte del discorso è stato poi lasciato alla Manovra.. Dopo aver parlato del difficile percorso necessario al raggiungimento della stessa e dopo aver smentito le tensioni all’interno del governo, ha definito”un miracolo” la manovra che” nessun tecnico al mondo sarebbe stato in grado di fare”. Quello che resta da fare, secondo il capo del governo ,è dare particolare attenzione alle riforme dell'architettura istituzionale, quella della giustizia e quella fiscale e aspettare che le riforme cambino il Paese . Per quanto riguarda la questione delle pensioni “Mandare la gente in pensione a 65 o 67 anni come in Germania è una cosa che funziona anche perché la vita media si sposta in alto e quindi si sposta anche la capacità di lavorare. Non parlo ovviamente dei lavori usuranti” ,ha affermato il premier che ha sottolineato che “ anche in questa manovra abbiamo già fatto qualche cosa”. Non poco tempo è stato dedicato alla privacy che per il Cavaliere è sacra ma gestita e manipolata dalla magistratura che” da ordine dello Stato si trasforma sempre più in potere indipendente da qualunque controllo”.Dopo il senso di intolleranza, la difficoltà nel governare e il senso di impotenza confessato dal Premier sul palco, lo sfogo del premier si è concluso con un attacco alle toghe e al loro potere sulla sovranità popolare.

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