Le rivelazioni dell'imprenditore barese nel secondo interrogatorio in cui torna anche sulle donne portate da Bari a casa del premier per i festini sexy
di FRANCESCO VIVIANO ROMA - Di Finmeccanica fino all'altro ieri aveva detto poco o niente. Negli ultimi interrogatori Giampaolo Tarantini aveva glissato. Ma l'altro ieri, davanti ai pm di Napoli, Gianpi si è aperto e ha fatto alcune ammissioni in relazione alle consulenze per gli appalti milionari di Finmeccanica. Negli ultimi tempi, infatti, l'imprenditore pugliese aveva cercato disperatamente di agganciare la società di Guarguaglini grazie ai suoi "rapporti" con Silvio Berlusconi. Al quale - secondo gli inquirenti - aveva procurato una infinità di donne che aveva portato a Palazzo Grazioli. Ma anche grazie ai rapporti consolidati con Valter Lavitola: un passepartout non solo per ottenere consulenze ed appalti ma anche per avere la "protezione", per i suoi guai giudiziari e finanziari, del Cavaliere. E quasi tutto il faccia a faccia di mercoledì davanti ai pm - che hanno secretato l'interrogatorio - si è incentrato sui suoi affari. Oltre a qualche altra ammissione sulle escort presentate al premier: "Non erano donne note, ma notissime" ha puntualizzato Tarantini che in precedenza aveva raccontato che tra le "signore" e "signorine" figuravano donne della Bari bene e tra queste mogli o fidanzate di notai, avvocati, imprenditori ed anche amiche di sua moglie, con alcune delle quali lui stesso ha intrattenuto rapporti.Continua ...
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