Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
mercoledì 9 novembre 2011
Colle: presto nuovo governo o voto Certe le dimissioni di Berlusconi
Roma, 9 nov. (Adnkronos) - "Non esiste alcuna incertezza sulla scelta del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi di rassegnare le dimissioni del governo da lui presieduto". Il capo dello Stato Giorgio Napolitano lo ribadisce in una dichiarazione che ha voluto rilasciare "al fine di fugare ogni equivoco o incomprensione", di fronte "alla pressione dei mercati finanziari sui titoli del debito pubblico italiano, che oggi ha toccato livelli allarmanti".O "entro breve tempo si formerà un nuovo governo", oppure si andrà ad elezioni anticipate, chiarisce il Presidente della Repubblica sottolineando come dopo l'approvazione del Ddl stabilità "si svolgeranno immediatamente e con la massima rapidità le consultazioni per dare soluzione" alla crisi di governo conseguente alle dimissioni di Berlusconi. O si formerà, quindi, un nuovo esecutivo "che possa con la fiducia del Parlamento prendere ogni ulteriore necessaria decisione", o "si scioglierà il Parlamento per dare subito inizio ad una campagna elettorale da svolgere entro i tempi più ristretti".Sono dunque "del tutto infondati - insiste Napolitano - i timori che possa determinarsi in Italia un prolungato periodo di inattività governativa e parlamentare, essendo comunque possibile in ogni momento adottare, se necessario, provvedimenti di urgenza".In mattinata, consegnando i premi Vittorio de Sica 2011 al Quirinale, il capo dello Stato, non nascondendo le "ore difficili" che il Paese si trova a vivere, aveva fatto appello a una ''rinnovata responsabilità e coesione nazionale". L'Italia - aveva scandito - deve "riguadagnare credibilità e fiducia come Paese" per uscire "da una stretta molto pericolosa sui titoli del nostro debito pubblico"."Abbiamo bisogno di decisioni presto e via via nei prossimi anni che diano il senso di una rinnovata responsabilità e coesione nazionale. E' il messaggio che abbiamo, non certo io solo, ma in molti, lanciato con le celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Ed è lo sforzo che mi guiderà anche nell'arbitrare la crisi di governo che sta per aprirsi".Secondo il Presidente occorrono ora "scelte severe nell'uso delle risorse" e riforme, "spesso annunciate e sempre mancate" per uscire dalla crisi.Il capo dello Stato ha sottolineato la necessità di un "impegno immediato e di lunga lena, da parte nostra, nella gestione della finanza pubblica e più in generale nella visione e nella guida dello sviluppo economico e sociale del Paese". Così come, oltre a "scelte severe" nell'utilizzo delle risorse, sono necessari "diversi e meditati ordini di priorità".Occorrono "nuovi comportamenti anche nelle istituzioni e da parte delle forze politiche" per uscire dalla "condizione critica e allarmante" del Paese.All'Italia "tocca dare un apporto maggiore che non negli ultimi tempi al necessario rinnovamento e balzo in avanti nel sistema di integrazione europea", riguadagnandosi credibilità e fiducia come Paese. "Nessuno può mettere in questione -ha aggiunto Napolitano- che l'Europa abbia in se l'Italia come parte integrante e incancellabile della sua civiltà e non solo della sua storia ma del suo futuro". Tuttavia, l'Unione europea "come espressione di un già lungo processo di integrazione, segnato da straordinari progressi comuni, sta vivendo il suo momento piu' critico in un mondo ormai radicalmente cambiato e investito, nel nostro continente come negli Stati Uniti d'America, da squilibri e sussulti profondi sul piano finanziario ed economico".
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