Ridotti i tagli ai contributi all’editoria. L’inutile stampa sussidiata tira un sospiro di sollievo. I cittadini meno
Nella vita bisogna sempre scontrarsi con i raccomandati, si sa. E quindi succede che ci sia chi ha una corsia preferenziale anche in un paese in crisi, dove le fabbriche chiudono. Chi? I giornali di partito e di parrocchia che rientrano nella definizione dei contributi all’editoria. Per i quali il governo aveva proposto un taglio, ma dopo gli appelli di Napolitano e di altri se l’è parzialmente rimangiato.
RIDOTTI I TAGLI – Sono stati infatti ridotti i tagli all’editoria. E’ quanto prevede il maxi-emendamento alla Legge di stabilita’, che riduce i tagli al comparto di 19,55 milioni di euro nel 2012, di 16,25 milioni nel 2013 e di 12,902 milioni nel 2014. In precedenza erano previsti tagli rispettivamente di 69,8 mln, 58,06 mln e 46,14 mln. Stiamo quindi parlando di ben 20 milioni di euro per il solo 2012 (il resto degli importi andrà verificato con il variare delle condizioni economiche). In particolare, si legge nell’emendamento presentato dal relatore che l’Ansa pubblica, ‘si propone una variazione compensativa ridotando la missione Comunicazioni – programma Sostegno all’Editoria, per gli importi di euro 19,55 milioni di euro per l’anno 2012, di 16,25 milioni per l’anno 2013 e di 12,92 milioni per il 2014, per tener conto di talune obbligazioni pluriennali vincolanti’. I tagli all’editoria sono cosi’ formulati nell’ultima versione: 50,27 milioni nel 2012, 41,80 milioni nel 2013 e 33,22 milioni nel 2014. Ecco che quindi viene perpetuata, in questo modo, la vergogna nazionale di imprese private sussidiate da tutti i cittadini, senza che ovviamente nessuno abbia chiesto loro che ne pensano.Parliamo (lo avevamo fatto qui) di blasonati nomi del giornalismo italiano come l’Unità, la Padania (curioso il caso del giornale anti-Roma ladrona che senza i soldi di Papà Stato chiuderebbe), l’Avvenire, Italia Oggi, il Secolo d’Italia, Europa, il Foglio. E questi sono solamente i nomi più conosciuti.
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http://www.giornalettismo.com/archives/166657/ce-la-crisi-e-il-governo-regala-milioni-ai-giornali/
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