La Calabria oggi è "una terra estremamente povera che affoga in un mare di soldi che vengono dal traffico di stupefacenti, ma anche dallo Stato e dall'Unione europea. Ai calabresi ne finiscono pochissimi, alla 'ndrangheta molti di più". La denuncia è di Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Reggio Calabria, intervistato da Repubblica. "Appalti pubblici e droga rappresentano le voci più importanti del bilancio mafioso - spiega -. Ma un altro punto di visibilità di tutto quel denaro è il mondo della Sanità. Pubblica e privata. E poi c'é anche la grande distribuzione, i giganteschi centri commerciali che sorgono in mezzo al deserto". "Spero che in Calabria si sviluppi presto un'azione simile a quella che si è manifestata in Sicilia - aggiunge il procuratore capo -, dove all'offensiva dello Stato si è accompagnata la rivolta degli imprenditori contro il racket".
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