Dall'elezione di Barack Obama alla Casa Bianca, è scoppiato negli Stati Uniti il 'boom' della vendita delle armi da fuoco.
Sarebbe il risultato della preoccupazione che il nuovo presidente democratico possa modificare in senso piu' restrittivo la legislazione che ne permette libera vendita e detenzione. E allora sono andati a ruba fucili semi-automatici, pistole e una valanga di munizioni. "Il giorno dopo le elezioni, ho avuto molte piu' richieste di fucili semi-automatici", ha raccontato il proprietario di un negozio di Bisbee, in Arizona, che in questi giorni ha spiegato di aver terminato tutti gli 'AR-15', la versione 'ad uso civile' del fucile d'assalto 'M16'. Il motivo, anche secondo David Greenberg, è proprio "la preoccupazione che le armi vengano proibite". Un'ipotesi "abbastanza probabile, perché Obama e Biden stanno puntando a eliminarle dalla faccia del Paese", ha commentato Greenberg. Non è un caso, quindi, che la Nra (National Rifle Association), la lobby delle armi statunitense, abbia voluto sostenere apertamente John McCain nella corsa alla Casa Bianca. Gli Stati Uniti sono il Paese al mondo con il più alto numero di armi da fuoco in circolazione: oltre 200 milioni.
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