Roma, 8 nov. (Apcom) - I ribelli congolesi guidati da Laurent Nkunda hanno ucciso "sistematicamente" gli uomini rimasti nella città di Kiwanja, nell'est della Repubblica democratica del Congo, dopo gli scontri di mercoledì scorso con la milizia filo-governativa Mai Mai. L'accusa viene mossa da testimoni, ascoltati dal quotidiano britannico The Guardian. La sezione locale della Croce rossa parla di centinaia di vittime. Ieri le Nazioni Unite hanno annunciato l'avvio di un'indagine, mentre Nkunda ha già smentito ogni coinvolgimento. Le forze del Congresso nazionale per la difesa del popolo (Cndp) di Nkunda hanno riconquistato mercoledì scorso il controllo di Kiwanja, 70 chilometri a nord di Goma, capoluogo della provincia orientale del Nord-Kivu, ritenuta dall'ex generale tutsi un focolaio della rivolta hutu. Prima dei combattimenti, gli stessi uomini di Nkunda hanno intimato ai 35.000 abitanti della città di lasciare le loro case. "I ribelli del Cndp hanno detto alla gente di andarsene. Hanno preso alcuni giovani e li hanno uccisi. Altri li hanno portati via e non sappiamo cosa sia successo loro - ha raccontato un uomo - il Cndp ha ucciso le persone che non hanno lasciato le loro case. Il Cndp aveva detto di ritenere chiunque fosse rimasto un miliziano ruandese o Mai Mai".
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Purtroppo l' onu non e' piu' in grado di farsi valere..bisognerebbe rifondarla con criteri maggiori di interventi risolutivi..
RispondiEliminaBello il tuo bloguzzo!!