Intervento della Senatrice Donatella Poretti, parlamentare Radicale - Partito Democratico
Lo scorso settembre l'Autorita' europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato i risultati di alcune indagini scientifiche volte a comprovare la fondatezza di presunti benefici per la salute e per lo sviluppo dei bambini di alcuni integratori e prodotti alimentari (1). Le conclusioni erano sconcertanti: il 90% delle indicazioni sui beni alimentari analizzati e' infondato. Molte di queste sostanze alimentari sono oggi in commercio in Europa ed in Italia, e possono essere trovate in qualsiasi supermercato in una miriade di prodotti che, appunto, pubblicizzano effetti benefici inesistenti.Per questo, su segnalazione dell'Aduc (Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori) avevo rivolto una interrogazione al ministero del Lavoro e Salute per sapere quali provvedimenti intendesse adottare al fine di tutelare i consumatori del mercato italiano dalle indicazioni non veritiere riportate in etichetta nelle confezioni di alimenti (2).La risposta del sottosegretario Francesca Martini puo' essere riassunta cosi': i consumatori dovranno continuare ad essere ingannati fino all'ultimo (2). Se infatti e' vero, come scrive il sottosegretario, che il Regolamento prevede norme transitorie in attesa del pronunciamento dell'Autorita' europea per la sicurezza alimentare (Efsa) entro il 31 gennaio 2009, esso definisce anche la facolta' dei singoli Stati di sospendere la commercializzazione degli alimenti la cui etichettatura non e' conforme al Regolamento stesso o non e' fondata scientificamente (art. 23). E' singolare quindi che il Governo decida di non avvalersi di questa elementare misura di salvaguardia del consumatore per timore di "penalizzare" quelle aziende che oggi si arricchiscono esclusivamente grazie a etichette mendaci e ingannevoli. Molto meglio, evidentemente, penalizzare sessanta milioni di consumatori che per altri 14 mesi saranno costretti ad acquistare alimenti sulla base di informazioni provatamente fasulle.Ai consumatori, abbandonati in questo caso dal loro Governo, consiglio quindi di diffidare SEMPRE delle etichette sui beni alimentari: se promettono benefici per la salute, 9 volte su 10 non e' vero.
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/noti.php?id=239771
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