mercoledì 11 novembre 2009

Giustizia, ddl sul processo breve arriva in Senato. Pd e Idv all'attacco

Finocchiaro: principio sbagliato. Di Pietro: diritto distrutto per il beneficio di uno. Presidente commissione: non conosco testo.
ROMA (11 novembre) - Dopo l'intesa siglata tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, il ddl sul processo breve accelera e già oggi inizierà il suo cammino al Senato. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti, ha annunciato che l'esame del ddl sulla riforma della giustizia inizierà oggi il suo percorso a palazzo Madama. Protesta l'opposizione con il leader dell'Idv Antonio Di Pietro che parla di distruzione del sistema della giustizia «per il beneficio di uno».L'annuncio di Bonaiuti. «Io credo che un accordo sul processo breve entro sei anni sia un accordo che vale per tutti i cittadini - ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio -. Il ddl dovrebbe essere presentato oggi in Senato perché so che ci lavoravano stanotte». Secondo Boaniuti «il processo breve è una cosa giusta si mette una toppa a un sistema arretrato, non si può prescindere dalla situazione della giustizia in Italia che vede ancora processi durare mediamente 10 anni». Bonaiuti, parlando a Mattino5, risponde ad alcune domande sull'intesa raggiunta ieri tra Berlusconi e Fini sui temi della giustizia e sottolinea che l'obiettivo della riforma è quello di «migliorare una macchina farraginosa». Bonaiuti respinge le ricostruzioni giornalistiche che parlano di tensioni tra il premier e il presidente della Camera su questo tema: «Se non si discute si dice che il Pdl è un partito senza dibattito, se c'è dibattito invece si parla di rissa...».
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