sabato 19 febbraio 2011

Ruby, il giallo dei verbali mancanti: 22 interrogatori, solo 5 nel fascicolo

I colloqui concentrati tra giugno e agosto: i pm possono esibirli in aula.

Ruby
di Claudia Guasco

MILANO - Da metà giugno al 3 agosto Ruby è stata ascoltata dai pm Piero Forno e Antonio Sangermano ben ventidue volte. Ma i verbali sono solo quattro, cinque se si considera che l’ultimo è diviso in due parti. Sono inseriti tra le fonti di prova della richiesta di rito immediato che la procura di Milano ha inviato al gip Cristina Di Censo, la quale a sua volta li riporta nel decreto in cui ha accolto la tesi dell’accusa. I verbali di assunzione informazioni rese da Karima El Marough sono datati 2 luglio, 6 luglio, 22 luglio e 3 agosto. Quindi ne mancano all’appello diciassette e poiché i magistrati si sono mossi con assoluta correttezza, anche in considerazione del fatto che si trattava di una minore, è da escludere che quanto raccontato in quelle occasioni da Ruby non sia stato verbalizzato. Probabile, invece, che facciano parte della scorta di munizioni che l’accusa tiene in serbo per lo scontro in aula con Niccolò Ghedini e Piero Longo, i difensori di Silvio Berlusconi.
Lo scorso giugno Ruby era più o meno una delle tante ragazze in difficoltà di cui si occupano i pm del dipartimento fasce protette, fuggita dalla comunità La Glicine Cirs di Messina e approdata alla struttura Sant’Ilario di Genova. Se non che tra l’una e l’altra comunità c’è stato uno strano passaggio della diciassettenne alla questura di Milano: per tirarla fuori a tempo di record dagli uffici di via Fatebenefratelli ha chiamato addirittura il presidente del Consiglio e per convincere i funzionari a lasciarla andare ha mandato una consigliera della Regione, Nicole Minetti. Che, una volta fuori dal portone, la scarica immediatamente a Michele De Conceicao Santos Oliveira. Ruby finisce così in un appartamento di via Villoresi, dove il 5 giugno litiga furiosamente con la brasiliana tanto che i vicini chiamano la polizia. Così la vicenda di Karima viene segnalata alla Procura e davanti ai magistrati accade quello che Berlusconi è riuscito per un soffio a evitare succedesse in questura: la giovane marocchina comincia a raccontare delle feste ad Arcore, dei suoi rapporti con Berlusconi, dei soldi e dei regali.
Continua ...

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