Divulgo quello che ... non tutti dicono ... / Perchè il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione. (Edmund Burke)
martedì 31 maggio 2011
Serbia: Mladic e' arrivato in Olanda
Se l'acqua è più salata c'è poco da ridere
Oms, verdetto su cellulari e wireless "Potrebbero causare il cancro"
L'Agenzia internazionale per la ricerca sui tumori mette sotto accusa campi magnetici e radiofrequenze in quanto fattori di rischio per il glioma al cervello. Ma avverte: "E' il risultato degli studi portati avanti finora, servono ancora accertamenti"
Mediaset soffre per lo schiaffo elettorale meno 20% in un mese, ai minimi dal 2009
Alemanno richiama Fini e i futuristi
Il sindaco di Roma: porte aperte al Fli
“Penso che le porte debbano essere aperte a tutti, ci sono gia’ degli esponenti che si sono distaccati da Fli e che cercano un luogo dove costruire una nuova vicenda politica”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, rispondendo ad una domanda su una possibile apertura del Pdl a Fini ed a Fli, a margine dell’inaugurazione del Ponte della Musica, stamane a Roma.
PARTIRE DAL BASSO - “Bisogna partire dal basso, da un vero congresso e dagli iscritti, altrimenti – ha aggiunto Alemanno – ripeteremo lo stesso errore commesso piu’ volte di fare operazioni verticistiche. Non deve essere un discorso di palazzo o un contenzioso tra congiurati ma occorre partire dalla base, dal territorio. Non credo che l’uscita di Fini dal Pdl sia stata una delle cause della sconfitta ai ballottaggi. L’uscita di Fini ormai c’e’ stata un anno fa. Il tema vero e’ la capacita’ del centrodestra di rappresentare l’Italia, di creare una classe dirigente rappresentativa dei territori e un partito che sappia portare avanti le riforme”.
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http://www.giornalettismo.com/archives/127620/alemanno-richiama-fini-e-i-futuristi/
Fascisti e Partigiani? Per il PdL pari sono: “Diamo la pensione agli ex di Salò!”
“Neri e rossi, va bene tutto”: lo permette un disegno di legge. E ce n’è un altro del PD, molto simile.
Davvero curioso, il tempismo del PdL. Lo nota un parlamentare, che viene descritto dalle agenzie molto vicino alle posizioni del ministro moderato Gianfranco Rotondi, e che chiarisce in maniera abbastanza condivisibile la sciagurata scelta dei tempi: “In una giornata come questa mancava la proposta di dare soldi ai reduci di Salo’. Veramente qui dentro c’e’ chi lavora per il re di Prussia”, dice Franco De Luca. Già: il PdL, mediante una proposta di legge assegnata alla commissione Difesa, propone di finanziare in maniera assolutamente bipartizan le associazioni “combattentistiche”. Il che aprirebbe la strada al riconoscimento e al sostegno di un’ipotetica banda di commilitoni dell’ex Repubblica Sociale, che sarebbe così legittimata ad andare in giro per il paese a tenere convegni, percependo, perché no, anche il sussidio statale.
IL DDL – Tutto nero su bianco nellaproposta depositata dal parlamentare PdL Gregorio Fontana: celato dietro l’intestazione “Associazioni di interesse delle forze armate” si nasconde un provvedimento che comanderebbe al titolare degli armamenti nazionali di, primo, mettere sotto tutela politica le esistenti e future associazioni di combattenti e reduci, dunque prima fra tutti l’ANPI, associazione dei Partigiani Italiani; secondo, in cambio di questa balia da Palazzo Baracchini, permettere l’apertura e il riconoscimento di qualsiasi associazione “combattentistica”: compresa, appunto, perché non vietata, quella dei reduci di Salò. La disciplina, evidentemente, necessitava da tempo di un riordino, perchè come vedremo questo non è l’unico ddl presentato in materia.
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Berlusconi: “Avrei vinto, ma non volevo dare la Carfagna alla Camorra”
Con Mara Napoli sarebbe andata al Pdl. Ma per salvarla dal crimine il premier le ha risparmiato l’ingrato compito, che eroe!
Nonostante dissimuli una certa calma, il Presidente del consiglio non ha ancora digerito il pesante schiaffone dei ballottaggi. E rivede la storia a modo suo: “Il centrodestra avrebbe vinto le elezioni a Napoli se il candidato fosse stata Mara Carfagna”.
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Amministrative: dopo la “sberla” la resa dei conti Pdl-Lega
Bersani, premier dimissionario
Libia: Tripoli, 718 uccisi in raid Nato
Yemen: Farnesina, decisa chiusura temporanea ambasciata italiana
Picchiato a morte il reporter di Aki Shahzad: fratture e ferite sul corpo
Governo: Salvini, Lega non morira' per Berlusconi
Premier: ''Ora la riforma del fisco. Tremonti propone, non decide''
lunedì 30 maggio 2011
Arcore, la sinistra trionfa a casa di Berlusconi
Il Pd vince nella città di villa San Martino, ma anche a Desio e Limbiate
Il centrosinistra espugna Arcore. E il primo partito, nella terra-simbolo del berlusconismo, è il Pd diPierluigi Bersani: 25,77 contro il 23,93% delPdl. Il nuovo sindaco è una donna: Rosalba Colombo (56,6%), sostenuta da Pd, Idv, Prc,Sel e Udc, che si è lasciata alle spalle Enrico Perego (43,3%), candidato del centrodestra.
ARCORE, E NON SOLO – I democratici esultano per le vittorie ottenute a casa di Berlusconi. “La vittoria ad Arcore, a Desio e a Limbiate è un segno evidente che il vento è cambiato anche in Brianza”, ha appena il segretario provinciale del Pd diMonza-Brianza, Gigi Ponti. “Oltre alla portata simbolica del risultato, ad Arcore in particolare, registriamo soprattutto un grande apprezzamento da parte degli elettori brianzoli verso le persone e i progetti sostenuti dal Pd e dal centrosinistra”, ha proseguito Ponti. Aggiungendo: “Ora ci aspetta un gran lavoro per dare subito le risposte che i cittadini si aspettano per risolvere i problemi lasciati ancora tutti sul tappeto dal centrodestra, a partire dal sostegno alle famiglie e ai giovani”.
“LA NOTTATA STA FINENDO” – Parla di Arcore anche l’ex segretario del Pd Walter Veltroni. Sulla sua pagina di Facebook si legge: “Berlusconi ha voluto un referendum sul suo governo, l’ha perso clamorosamente in tutta Italia, ha perso a Milano, a Napoli, a Mologna, a Torino, a Cagliari, a Novara, a Trieste e persino ad Arcore. Il paese ha premiato i candidati del centrosinistra, scelti quasi sempre con le primarie: ora si deve aprire una fase nuova per l’Italia. E grande sarà il ruolo del Pd. La nottata sta finendo, il nuovo tempo avanza”.
Giovanardi non demorde: “Con De Magistris e Pisapia spinello libero”
Il sottosegretario torna alla carica. E pensa già alla successione di Berlusconi
Dopo le discutibili e discusse esternazioni su coppie di fatto e matrimoni omosex, Carlo Giovanardi torna alla carica parlando di droga e prendendo di mira i neo-eletti sindaci di Napolie Milano. “Con De Magistris ‘spinello libero’, l’ha detto lui stesso nelle interviste, confermo. Pisapia è un altro di quelli che differenzia le droghe leggere e quelle pesanti. Ma loro sono in Italia e devono sottostare alle leggi italiane, anche in materia di droga”. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio lo ha affermato nel corso de LaZanzara, in onda su Radio 24.
“BERLUSCONI PENSI ALLA SUCCESSIONE”- L’esponente Pdl ex Udc interviene anche sul futuro del suo partito e del governo. “Berlusconi nei prossimi due anni deve pensare alla sua successione – afferma Giovanardi -, io lo dico da tempo. Lui deve decidere se vuole passare alla storia come il maresciallo Tito, dopo il quale la Jugoslavia si frantumò, oppure come De Gasperi che ha costruito l’architrave di un sistema che ha funzionato per 40 anni” .
Il silenzio di Berlusconi dalla Romania E la Lega scarica la colpa su Silvio e il Pdl
In Russia uccisi tre funzionari della Banca centrale. Mistero sul movente
MOSCA - Questa volta la polizia di Mosca non ha potuto più tacere: nel giro di un solo mese, a maggio, nella capitale russa tre alti funzionari della Banca centrale sono stati uccisi in circostanze assai misteriose. L'ultimo, il 58enne analista capo del Dipartimento creditizio, è stato trovato morto domenica mattina in un parcheggio, accanto alla sua auto, con una ferita alla testa. «Non si può dire ancora che fosse stata la ferita a causare la morte», ha dichiarato a titolo dell'anonimato un rappresentante della polizia criminale all'agenzia stampa Interfax.
I due casi precedenti risalgono al 10 e al 14 di maggio i giorni in cui a Mosca erano stati trovati i corpi senza vita di un capo di un Dipartimento dell'Istituto centrale della Russia e di una donna di 33 anni che ricopriva la carica di economista sempre alla Banca centrale. La polizia non ha voluto rivelare i nomi delle tre vittime, riconoscendo però il fatto secondo cui in nessuno dei casi gli assassini si sarebbero impossessati di denaro, di gioielli né di altri oggetti preziosi (telefoni cellulari, notebook) delle persone uccise. «Abbiamo ritrovato il corpo dell'economista della Banca centrale non lontano della casa sua. Stava tornando a casa dal lavoro. Prima di morire è stata brutalmente picchiata. L'attaccante non ha preso niente: gioielli di oro e di diamanti, denaro, carte di credito, tutto è rimato sul posto del delitto», ha raccontato la fonte dell'Interfax.
Per il momento la polizia non si sbilancia e dichiara di non avere elementi validi per collegare tra di loro questi tre assassini. Altrimenti si potrebbe parlare di una caccia vera e propria ad alti funzionari della Banca della Russia.
Il caso più clamoroso di assassinio di un dirigente dell'Istituto centrale russo risale al 13 settembre del 2006, quando due killer uccisero a colpi di kalashnikov il vice Governatore della Banca centrale, Andrej Kozlov, e il suo autista. La giustizia russa ha riconosciuto come mandante del delitto, il banchiere, Aleksej Frenkel, la cui banca, in seguito a una denuncia di Kozlov, perse la licenza operativa. Secondo i risultati dell'indagine Frenkel, accusato da Kozlov di riciclaggio di denaro sporco, pagò a un rappresentante degli ambienti criminali russi per l'organizzazione dell'uccisione di Kozlov 300.000 dollari, mentre i due killer ricevettero per il loro lavoro cruento 8.500 dollari ciascuno.