martedì 3 maggio 2011

Missione in Libia, accordo Pdl-Lega Ma la Nato avverte: decidiamo noi

I punti dell'Intesa: nessun intervento di terra, termine temporale certo, nessuna umento delle tasse, graduale rientro dei nostri contingenti nel mondo. Il Pd: "Solita farsa della maggioranza"

Roma, 3 maggio 2011 - Accordo tra Pdl e Lega sulla missione in Libia: dopo le polemiche dei giorni scorsi e al termine di una riunione di maggioranza a palazzo Chigi, la maggioranza ha presentato una mozione unica da votare in Parlamento, che riprende, con qualche modifica, i punti essenziali della mozione presentata dal Carroccio.

Firmata dai tre capigruppo di Pdl, Lega e Responsabili, chiede l’impegno del governo per una "decisa e forte azione politica sul piano internazionale", nessun intervento delle truppe in azioni di terra, un termine temporale "certo, da comunicare al Parlamento, entro cui concludere le azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico", nessun aumento delle tasse e una "graduale e concordata riduzione degli impegni del nostro Paese" sul teatro internazionale.

Le richieste della Lega sono state quindi recepite, in particolare l’indicazione del termine temporale della missione anche se questo dovrà essere stabilito "in accordo con gli organismi internazionali e con i Paesi alleati". Sul fronte della copertura inoltre, l’impegno del governo sarà quello di non imporre "un’ulteriore pressione tributaria" nei confronti dei cittadini.

Prevista infine la "razionalizzazione e riduzione" delle missioni internazionali dell’Italia, anche se il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, sottolinea che "da tempo c’è un impegno, preso anche con il Presidente della Repubblica all’ultima riunione del Consiglio supremo di difesa, di ridurre gradualmente tutte le missioni con l’accordo delle organizzazioni internazionali, anche se mai unilateralmente".

BOSSI FELICE - L’intesa ha ricevuto la benedizione di Umberto Bossi, interpellato al telefono dai suoi durante l’incontro di maggioranza, mentre Silvio Berlusconi, secondo quanto hanno riferito alcune fonti presenti al vertice, avrebbe più volte rassicurato l’alleato del carroccio sulla natura della missione che ha lo scopo di colpire e distruggere l’apparato bellico delle forze governative del colonnello Gheddafi, ma che non deve avere alcun ‘effetto collaterale’ sui civili.

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