venerdì 19 agosto 2011

Lo scandalo dei fondi Ue che il Sud non sa spendere Pil, cresce il distacco dal Nord

MILANO - Dice Raffaele Fitto che l'idea di Nicolas Sarkozy e Angela Merkel, sospendere il pagamento dei fondi europei ai Paesi che si ostinano a comportarsi da cicale, sarebbe un colpo mortale allo sviluppo. Testuale al Sole 24 Ore : «Noi siamo nell'Unione Europea tra i maggiori beneficiari dei fondi e al tempo stesso fra i principali contribuenti netti». Verissimo, ma soltanto per quanto riguarda la seconda parte della sua affermazione. Perché fra i maggiori beneficiari lo siamo soltanto sulla carta.

Comprensibile e perfino istituzionalmente doverosa la difesa d'ufficio del ministro degli Affari regionali Fitto. Tuttavia gli dev'essere sfuggita (ma non l'aveva ricevuta anche lui?) la lettera del commissario europeo alla politica regionale Johannes Hahn, il quale si è premurato di avvertirci che siamo sempre, in Europa, quelli meno capaci a utilizzare i finanziamenti strutturali. E stavolta non si scherza: rischiamo di perdere 2,8 miliardi di euro di fondi se questa somma non verrà impegnata entro il 31 dicembre prossimo. Sono risorse che riguardano addirittura il periodo 2007-2009 e che rappresentano da sole metà del valore dei tagli lineari ai ministeri imposto dalla manovra economica bis.

Per quanto riguarda poi il colpo mortale allo sviluppo, al ministro Fitto devono essere sfuggiti anche i recenti e drammatici dati della Svimez, il documentatissimo centro studi per il Mezzogiorno.

Ci informano che il prodotto interno lordo pro capite delle regioni meridionali, cinque delle quali (Puglia, Sicilia, Calabria, Campania e Sardegna) destinatarie del recente «warning» europeo, dal 1951 al 2009 è sceso in valuta costante dal 65,3% al 58,8% di quello del Centro-Nord. Dopo il minimo divario toccato nel 1975, quando eravamo al 66 per cento, la forbice è tornata ad allargarsi. Non hanno fermato l'aumento del divario né i soldi dell'intervento straordinario né quelli del terremoto dell'Irpinia, dispersi in migliaia di rivoli clientelari e improduttivi. Ma neppure i fondi europei. Pochi, pochissimi, a giudicare da quanto male riusciamo a utilizzarli. Carmine Fotina sul Sole 24 Ore ha scritto il 5 aprile del 2011 che i 43,6 miliardi di euro del programma 2007-2013, somma comprensiva del cofinanziamento nazionale, sono stati spesi appena per il 9,6% del totale: circa la metà della cifra effettivamente impegnata, che non superava comunque il 18,8%. «Spiccano in negativo», scriveva Fotina, «il 2,4% della Campania e il 3,7% della Sicilia sul Fondo sociale europeo».

Continua ...

http://www.corriere.it/economia/11_agosto_19/rizzo-scandalo-fondi-ue_93aa21c6-ca32-11e0-9ddb-a6b1d988da8e.shtml?fr=box_primopiano

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