giovedì 8 settembre 2011

Così Tarantini finì «sotto tutela» Case, soldi, vacanze: i pm indagano sulla rete vicina al capo del governo

Angela Devenuto moglie di Giampiero Tarantini (Benvegnù - Guaitoli)
Angela Devenuto moglie di Giampiero Tarantini (Benvegnù - Guaitoli)
ROMA - È successo tutto nell'estate 2010, un anno dopo le rivelazioni dell'inchiesta di Bari su quanto accadeva nelle residenze private di Silvio Berlusconi. È cambiata in tre mesi la vita di Gianpaolo Tarantini, dopo lo scossone provocato dal suo arresto avvenuto nel settembre 2009. Tra giugno e settembre si è affollata di personaggi che adesso compaiono anche in altre indagini, legati da un filo che porta proprio all' entourage più stretto del capo del governo. E per questo i magistrati napoletani vogliono capire se ci possa essere un disegno preciso dietro le apparenti coincidenze. Perché, come ha chiesto proprio a Tarantini il pubblico ministero Henry John Woodcock durante l'interrogatorio di sabato scorso, «non le sembrava strano che queste persone provvedessero a soddisfare tutte le sue esigenze, facendole persino nominare lo stesso avvocato del presidente del Consiglio?».

Finora si sa che Tarantini otteneva da Berlusconi 20 mila euro ogni mese per mantenersi, che erano a lui destinati gli altri 500 mila in un'unica tranche che il faccendiere Valter Lavitola ha tenuto cedendone solo 100 mila, che ha beneficiato di altri pagamenti sparsi e senza motivo apparente. Ma adesso si deve scoprire chi e perché si occupasse anche degli appartamenti, delle vacanze, delle scuole private per le sue figlie, tenendolo di fatto sotto costante «tutela». E allora bisogna tornare a settembre 2009 per ricostruire i passaggi della vicenda culminata in questi giorni con l'arresto per estorsione e l'accusa di aver ricattato Berlusconi insieme a sua moglie Nicla e allo stesso Lavitola, in cambio di un atteggiamento «pilotato» al processo di Bari sulla prostituzione. Il 19 settembre 2009 Tarantini viene fermato per ordine dei magistrati baresi con l'accusa di spaccio di droga e dopo qualche giorno ottiene gli arresti domiciliari. Indica come residenza un appartamento che si trova a Roma, in via Lazio 6. È un palazzo antico, a due passi da via Veneto dove vive con la moglie e le due figlie piccole. Ma nel giugno del 2010 decide di cambiare casa. È ancora detenuto e chiede il permesso di potersi trasferire in via Gramsci, altra splendida strada nel cuore dei Parioli, elegante quartiere romano. Proprio in quel periodo entra in stretti rapporti con Lavitola. «Ci siamo conosciuti perché i nostri figli vanno tutti a scuola a Villa Flaminia», spiega Tarantini ai magistrati. Ma ora si vuole capire come è avvenuto esattamente il contatto, visto che l'imprenditore pugliese è tornato in libertà il 23 agosto di quell'anno. E come mai Lavitola - che con Berlusconi aveva già un legame consolidato - si sia di fatto messo a disposizione della coppia, intrecciando anche una relazione sentimentale con la donna.

Continua ...

http://www.corriere.it/cronache/11_settembre_08/sarzanini-tarantini-tutela_dab87980-d9d9-11e0-89f9-582afdf2c611.shtml

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