venerdì 2 settembre 2011

Drill, Obama, drill

Impennata di nuove perforazioni di petrolio sotto l’amministrazione di Barack. Cresce il malcontento nel mondo ambientalista

Trivella, Obama, trivella, si potrebbe scherzosamente affermare. Si perché nel 2010 negli Stati Uniti le perforazioni petrolifere sono schizzate in alto con una straordinaria crescita del 60%, il numero più alto dal 1987, da quando Baker Hughes Inc., una delle maggiori società del mondo operante nel settore dei servizi petroliferi, ha cominciato a tenerne traccia.

E’ BOOM - I dati sono stati riportati dal Wall Street Journal che ha piazzato in bella mostra sul suo blog un grafico che non lascia adito a dubbi circa il trend in corso. Solo nella settimana finale di agosto sono entrati in azione 1.069 impianti di perforazione. Il boom è stato determinato da una molteplicità di fattori concomitanti. L’innovazione tecnologica ha consentito lo sfruttamento di nuove riserve in stati come Nord Dakota, Texas e Ohio. Anche la tendenza all’aumento dei prezzi del petrolio ha contribuito a spostare gli investimenti delle compagnie verso l’oro nero a discapito del gas i cui prezzi invece sono in discesa.
Continua ...

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