Colloquio con il sindaco di Firenze: "Bersani deve essere più coraggioso, l'antipolitica ha raggiunto livelli di guardia. Pronto alle primarie, contro la casta. Governo tecnico sarebbe una sconfitta"
di CONCITA DE GREGORIO SINDACO Renzi, esiste la "diversità etica" della sinistra? "No, non esiste. Ci sono buoni e cattivi politici, amministratori". Esiste un sistema-Sesto? La corruzione è estesa ad ogni latitudine? "Esistono a ogni latitudine corrotti e corruttori, collusi, concussi. Le responsabilità penali sono personali. Quelle politiche sono della classe dirigente intera. Giustificarsi dicendo "gli altri fanno peggio" è inaccettabile. Non è un problema di quanto. È un problema di come". La questione morale. "O si svolta decisamente o, coi rabberci, non si va da nessuna parte. L'antipolitica ha raggiunto livelli di guardia. E' impossibile, impensabile, accedere alla prescrizione prevista dalle leggi di Berlusconi. O si gioca in contropiede o si sta all'infinito sulla graticola, fino a bruciare". Il contropiede com'è? "Senza esitazioni, con coraggio, andiamo alla riforma delle indennità, del numero dei politici, dei criteri di nomina nelle aziende pubbliche. Cambiamo radicalmente il finanziamento ai partiti. Ma lo sa che sono stati appena erogati contributi elettorali a partiti che non esistono più, Ds, Margherita, decine di milioni di euro... no, non è qualunquismo. Facciamo come negli altri paesi, per ogni cento euro di erogazione dei privati registrata una percentuale di denaro pubblico. C'è una ragione se altrove funziona così. Siamo a un bivio decisivo, bisogna assestare un colpo alla casta. Se non si dimezza il numero dei parlamentari si dimezza quello degli elettori". Dimezzare, dice. Ha una proposta? "Certo, io intanto a Firenze l'ho fatto. Potevo avere 16 assessori, ne ho nominati 8. La storia delle Province è solo ammuina. Alla Leopolda, il 23 ottobre, presenteremo una riforma di legge costituzionale per superare il bicameralismo. Una sola Camera di 475 deputati, quanti sono i collegi. Un Senato delle autonomie locali composto da 140 amministratori: i cento sindaci dei comuni capoluogo, 20 presidenti di Regione e di consiglio regionale. Questi 140 già pagati come amministratori e dunque senza alcuna indennità parlamentare. Si passerebbe da mille retribuzioni a meno di 500, e il Parlamento funzionerebbe meglio". Pisapia suggerisce di limitare a due il numero di mandati, senza deroghe. "Per gli amministratori, per i sindaci due mandati sono il giusto, a volte anche troppo. Per i parlamentari il problema sono le deroghe, che poi diventano la norma. Io preferisco dire: limite di tre mandati, ma davvero senza deroghe per nessuno: del resto questa classe dirigente ha mostrato di aver terminato il suo compito, ha già dato. Io dicevo rottamazione. Pisapia, più elegante, dice rotazione. È lo stesso".Continua ...
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