Nelle ultime settimane il presidente francese Nicolas Sarkozy ed il capo del Pentagono Leon Panetta hanno fatto dichiarazioni anti-iraniane molto dubbie, nel senso che le loro parole hanno punti in comune che lasciano pensare al fatto che l’Occidente, abbia ordito un nuovo complotto contro la Repubblica Islamica dell’Iran.
Sarkozy ha prima minacciato l’Iran di una guerra preventiva e poi ha persino prefissato una data, 3 anni, entro cui in Iran si dovrebbe verificare una rivolta sul modello dei paesi arabi.
Anche Panetta ha detto che presto ci sarà una insurrezione in Iran ed ha insistito sul fatto che è solo questione di tempo.
Le dichiarazioni sono decisamente dubbie anche perchè i disordini verificatisi dopo le elezioni del 2009 in Iran, come poi dimostrò il ministero dell’intelligence iraniano, avvennero grazie all’intromissione di elementi finanziati e organizzati dall’estero.
È probabile che nella pentola degli occidentali stia bollendo qualche altro complotto.
Quello che però ignorano sia Sarkozy che Panetta, è che in Tunisia, Egitto, Libia, Yemen e Bahrain, il sentimento dominante è l’odio per gli americani e per le dittature filo-occidentali. In questo senso un cambiamento storico in Iran si è già verificato nel 1979 quando la rivoluzione islamica cacciò dal paese l’uomo di fiducia degli Stati Uniti, Mohammad Reza Pahlavi.
Dunque non è l’Iran che storicamente debba seguire i paesi arabi ma in realtà sono i paesi arabi che a circa 30 anni dalla rivoluzione iraniana, hanno imboccato la stessa via del “risveglio islamico” e potrebbero dar vita, tutti insieme, ad un vero e proprio Rinascimento in versione islamica.
Infatti, basta immaginare che paesi come Yemen, Bahrain o Tunisia divengano forti e progrediti come l’Iran di oggi. Allora, il mondo islamico, sarà veramente tutta un’altra cosa.
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