Per ogni azione 1,27 euro in più rispetto al prezzo stimato. All'epoca la Provincia controllava già con il Comune di Milano la società
di WALTER GALBIATI MILANO - Una "zona grigia" di 1,27 euro. Se c'è, è qui che potrebbe annidarsi la tangente che il gruppo Gavio avrebbe pagato all'allora presidente della Provincia di Milano Filippo Penati. Perché è questa la differenza fra il prezzo massimo per azione che i consulenti della procura e gli advisor della Provincia stimarono all'epoca dell'operazione, e il prezzo che l'ente pubblico pagò per il 15% della Serravalle acquistato da Gavio. L'obiettivo di Penati era di rilevare la quota dell'autostrada Genova-Milano in mano al gruppo Gavio per avere il controllo della società. Il prezzo pagato fu di 8,83 euro per azione, un valore giudicato spropositato da molti osservatori, e congruo dai professori Villa e Cattaneo (che redassero una perizia per la procura di Milano quando nel 2005 a seguito di vari esposti aprì un'indagine) solo se si considera parte dell'operazione anche il pacchetto di azioni già posseduto dalla Provincia, in modo che il prezzo di 8,9 euro per azioni si "spalmi" sull'intera partecipazione. Ma anche agli occhi dei periti del Tribunale, quell'acquisto a carissimo prezzo effettuato da un ente pubblico, che in regime di patto di sindacato con un altro ente pubblico (il Comune di Milano) già controllava la maggioranza della Serravalle, è parso del tutto insensato.Continua ...
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