NEW YORK - Agenti infiltrati nelle comunità musulmane, monitoraggio di centri comunitari e moschee, alta tecnologia, antenne in giro per il mondo per prevenire possibili attacchi. Il Dipartimento di polizia di New York pero' non ammette l’esistenza dell'apparato segreto.
A crearlo è stato Lawrence Sanchez, un veterano della Cia mandato a Manhattan all’indomani degli attacchi dell'11 settembre 2001. L’idea di Sanchez fu di reclutare 16 agenti in grado di parlare cinque lingue - arabo, bengali, hindi, punjabi e urdu - per dar vita alla «Demographics Unit», un team incaricato di monitorare le comunità arabo-musulmane nello Stato di New York, in New Jersey e Connecticut. All’inizio il compito della «Demographics Unit» fu disegnare la mappa di tali comunità, originarie di 28 differenti nazioni, scoprire dove si trovavano e identificarne i punti di ritrovo, non solo moschee e centri comunitari ma anche ristoranti, creando un sistema di sorveglianza elettronica al quale si sono poi aggiunti degli agenti in borghese, inviati sul campo per parlare, ascoltare e fare domande al fine di ottenere ulteriori informazioni utili alla prevenzione.
Ad esempio, negli ultimi anni, se un drone della Cia uccideva alcune persone in Pakistan gli agenti in borghese venivano mandati a sondare le reazioni in alcuni ristoranti di pakistani per verificare la presenza di sentimenti di irritazione nei confronti degli americani. Oltre agli immigrati da Paesi «a rischio», gli agenti di New York hanno sorvegliato le comunità di musulmani neri americani, ritenendoli «pericolosi».
Dopo due anni Sanchez lasciò il posto ad un successore ma all’indomani della pensione, nel 2007, è tornato a lavorare come consulente del Dipartimento di polizia di New York, dove è restato in servizio fino al 2010. Con il passare del tempo la «Demographics Unit» si è trasformata in uno dei perni della «Intelligence division» della polizia di New York. Sarebbero stati questi 007 in giro per il mondo a sventare i presunti «piani terroristici». A svelare la vicenda, un’inchiesta dell’Associated Press ma il portavoce della polizia, Paul Browne, ha negato l’esistenza della «Demographics Unit» ribadendo che il Dipartimento opera nel rispetto della legge americana che impedisce di classificare i cittadini sulla base di profili etnici o fede religiosa.
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