domenica 4 settembre 2011

Contratti, passa deroga all'art. 18 Camusso: "Governo cancella Costituzione"

Approvato in Commissione bilancio l'emendamento della maggioranza sui contratti. Salvi i diritti delle mamme, prevista possibilità di accordi tra piccoli sindacati e aziende. Critiche da sindacati e Pd

ROMA - Le intese sottoscritte a livello aziendale o territoriale possono derogare a leggi sul lavoro, comprese quelle sul licenziamento, e alle relative norme contenute nei contratti nazionali. Via libera della commissione Bilancio del Senato ad un emendamento alla manovra presentato dalla maggioranza. Resta salvo il rispetto della Costituzione, dei vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionli sul lavoro. "Fermo restando il rispetto della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro, le specifiche intese" aziendali e territoriali "operano anche in deroga alle disposizioni di legge" e alle "relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro", si legge nel testo approvato. "Il governo autoritario distrugge l'autonomia delle parti", ha commentato il leader della Cgil, Susanna Camusso. Per il Pd l'emendamento è rischioso perché "con il sì dei sindacati si potrà anche licenziare". Nel testo tra l'altro si esplicita che le intese valide saranno non solo quelle "sottoscritte a livello aziendale o territoriale da associazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale" (come già prevedeva il testo della manovra), ma si aggiunge che anche le associazioni "territoriali" avranno la possibilità di realizzare specifiche intese "con efficacia nei confronti di tutti i lavoratori interessati" su temi come la "le mansioni del lavoratore, i contratti a termine, l'orario di lavoro, le modalità di assunzione, le conseguenze del recesso dal rapporto di lavoro, fatta eccezione per il licenziamento discriminatorio" e per le problematiche legate alle lavoratrici madri. Salvi i diritti delle mamme. Tra le materie che non potranno essere inserite nelle intese aziendali e territoriali, come il licenziamento discriminatorio, ci sono alcuni diritti delle lavoratrici madri. Queste intese non potranno infatti occuparsi di temi come "il licenziamento della lavoratrice in concomitanza del matrimonio, il licenziamento della lavoratrice dall'inizio del periodo di gravidanza fino al termine dei periodi di interdizione al lavoro, nonché fino ad un anno di età del bambino, il licenziamento causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore ed il licenziamento in caso di adozione o affidamento".
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