Su twitter Assange chiama i suoi sostenitori a raccolta contro il giornale britannico, che avrebbe "violato gli accordi" sulla riservatezza del database dei cablo Usa. Ma riceve molte critiche dagli internauti. E il giornale inglese, insieme agli altri coinvolti, contrattacca: "Assange aveva già deciso di diffondere quei file"
di RAFFAELLA MENICHINI Ormai è guerra aperta: dopo aver deciso di mettere a disposizione del pubblico tutti gli oltre 250 mila 1 cablo del dipartimento di Stato - senza filtri e selezioni redazionali e parlando apertamente di "media di parte" - oggi Wikileaks circoscrive l'oggetto della polemica e chiama il suo "popolo" al boicottaggio del Guardian. "Chiediamo a tutti di boicottare il Guardian, nessuno deve fidarsene. Soprattutto, non stringete mai accordi con loro: non li rispettano". Il tam tam è partito, come sempre, su twitter. Dal suo account, che pare gestito direttamente da Julian Assange, l'organizzazione sta facendo partire brevi messaggi-strale contro il quotidiano britannico, allegando addirittura il contratto (qui un resoconto Storyful 2della polemica online) firmato dal direttore Alan Rusbridger il 30 luglio 2010 con l'impegno a "non divulgare a parti terze" il contenuto del "pacchetto": ovvero, l'accesso ai file del dipartimento di Stato che l'anno scorso fecero esplodere uno dei più grandi casi diplomatico-giornalistici degli ultimi anni. L'appello per ora non sembra ricevere molti consensi: sono infatti più le persone che difendono la credibilità del giornale e cominciano a diffidare della vera natura della campagna di Assange.Continua ...
Nessun commento:
Posta un commento