venerdì 20 dicembre 2013

Rolex, gamberoni, gasolio e denaro Tutte le richieste dei finanzieri infedeli

Ecco le intercettazioni e le denunce delle vittime che hanno portato al blitz di ieri. E spuntano altri quattro casi.
PALERMO - Un veterinario, il titolare di un “compro oro”, ma anche un distributore di benzina, un pescatore di Isola delle Femmine, il gestore di un impianto per smaltire i rifiuti e il titolare di un'azienda dolciaria. I finanzieri coinvolti nell'inchiesta che ieri ha svelato le presunte richieste di mazzette avevano il “vizietto” di chiedere denaro: non l'avrebbero fatto solo nei confronti delle due vittime che hanno denunciato, ma almeno in altri quattro casi, finiti sotto i riflettori durante le indagini. Il metodo era più o meno sempre uguale: secondo gli investigatori, Tobia Imparato, Felice Monterosso e Ferdinando Rinaldo – in carcere i primi due, ai domiciliari il terzo – avrebbero inscenato finti controlli o si sarebbero presentati da imprenditori effettivamente sotto indagine per proporsi come mediatori. A incastrarli, soprattutto, il racconto delle vittime e le intercettazioni. Ecco quei documenti.

“Abbiamo foto compromettenti”
Quando il 13 maggio il veterinario si presenta a denunciare è terrorizzato. Qualche giorno prima, secondo il suo racconto, Gabriele Specchiarello – l'impiegato finito in cella nel blitz – gli ha detto che “in caso di controlli della Guardia di Finanza, lui aveva delle non meglio precisate amicizie che, a suo dire, mi sarebbero potute tornare utili”. Lì per lì il professonista ha registrato l'informazione senza darle molto peso, ma qualche giorno dopo i finanzieri si sono presentati davvero nel suo ambulatorio. Che, come spiega agli investigatori, gli hanno parlato di un'indagine in corso: “I due – dice -, dopo avermi esortato a non parlare con nessuno del nostro incontro, mi hanno subito evidenziato come la mia situazione fosse grave, non tanto da un punto di vista della mia posizione fiscale, ma poiché, a loro dire, erano in possesso di foto e documenti compromettenti. Sono rimasto subito allibito da questa loro affermazione ed ho chiesto maggiori informazioni sui documenti/foto in loro possesso”. Un'indagine lunga mezzo anno: “Il finanziere che si presentò come capitano mi ha detto che ero sotto indagine da oltre 6 mesi durante i quali erano state raccolte numerose prove contro di me, aggiungendo che ero stato costantemente intercettato, pedinato e fotografato”. Così il professionista si sarebbe rivolto all'amico. Fino ad arrivare a un punto d'incontro: “Il finanziere che si è presentato come capitano mi ha fatto intendere che c’era la possibilità di 'trovare un accordo' dopo avere però parlato anche con altri tre colleghi (oltre a loro due) che, a suo dire, avevano l’indagine nei miei confronti”.
Passa qualche giorno, e il veterinario si rende conto di essere stato raggirato. Al telefono lo dice Silvio Greco, l'artigiano finito in cella: “Quello era convinto pure ca io m'avia… cioè…che il cinghiale l'avevamo diviso io ed iddu... immagini? Per questo l‟aveva con me…”. Per il gip Lorenzo Matassa, che ha accolto le richieste dei pm Leonardo Agueci e Alessandro Picchi, “il cinghiale” è il pagamento, e “iddu” è Specchiarello. E allora nella presunta squadra si diffonde la paura. Tanto da far ipotizzare a Monterosso che “è meglio non allargare troppo il fatto delle nostre battute di caccia”. Fino a quando, per caso, Imparato incontra il professionista. Il finanziere arrestato la racconta così a Rinaldo:
Imparato: L'imbarazzo è stato no forte, tragico.
Rinaldo: Tu gli dici no, compà, noi non volevamo niente, non abbiamo fatto niente.
Imparato: Ma effettivamente (...)
Rinaldo: Ci dovevi dire, noi abbiamo visto che il controllo era a posto, che fai le fatture, fai tutto…che cosa vuoi fare?

“Stiamo indagando sui 'compro oro'”
L'altra vittima che ha denunciato è il titolare di un compro oro. Insospettito da un episodio irrituale: “Incontravo il Greco in compagnia del solo Tobia e chiacchierando ci spostavamo in direzione del mio negozio. In quel frangente il Tobia, senza alcuna pertinenza con il discorso che si affrontava, mi informava che era in corso una vasta attività della Guardia di Finanza nei confronti dei cosiddetti 'compro oro' e che un fascicolo, intestato alla mia azienda, era presente sulla scrivania del 'colonnello'”. La richiesta, secondo l'imprenditore, stavolta è esplicita: “Quest'ultimo mi informava dell'effettiva presenza sulla scrivania del colonnello di un fascicolo intestato alla mia società, avanzando, quindi, la richiesta di un regalo per i colleghi titolari della pratica al fine di 'insabbiarla', specificando che i regali dovevano essere semplicemente due orologi di marca Rolex”,
L'imprenditore rimane spiazzato. E, nel dubbio, decide di registrare le conversazioni successive con un iPhone: “Riaprendo la discussione del controllo gli chiesi le dovute certezze sulla possibilità di insabbiare tale pratica. Il Greco mi rispose dando per scontato che con l'interesse del nostro amico Tobia la situazione si sarebbe risolta. Spostatici verso l'esterno del negozio, si presentava il Tobia, al quale ripetevo i miei dubbi sulla possibilità di insabbiare la pratica al fine di non fare un investimento sbagliato. La risposta del Tobia, volendo essere rassicurante, mi confermava che se avessi pagato si sarebbe risolto tutto”. Ma l'imprenditore non può permettersi una spesa del genere. E allora la richiesta sarebbe cambiata: “Tobia – afferma la vittima – modificava la propria richiesta, sostituendo ai Rolex uno scooter”.
Continua ...
http://livesicilia.it/2013/12/20/rolex-gamberoni-gasolio-e-denaro-tutte-le-richieste-dei-finanzieri-infedeli_420312/

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